La sera è una bolgia di gente e di mattina un deserto. Si presenta con queste caratteristiche il Centro storico di Mesagne che tanto sta facendo sognare turisti e appassionati di arte. La sera si riempie di gente che viene dai paesi limitrofi o di turisti che scelgono come meta proprio la città dei Messapi, la mattina – soprattutto nei mesi invernali – è un deserto dei Tartari. A soffrire per questa doppia faccia del cuore antico sono soprattutto gli imprenditori che hanno la loro attività nell’arteria principale: via Albricci. Enzo, Massimo, Carmela , Salvatore e qualche altro ‘eroe’ del nostro tempo che di giorno vedono sempre meno gente. In questi ultimi giorni, poi, per la chiusura totale le macchine non passano. Loro sono contenti di vedere il centro libero dalle auto ma chiedono all’Amministrazione maggiore attenzione e una programmazione che tenga conto di questa situazione. “Riportiamo i venditori di frutta in piazza Commestibili, aprite una sede della polizia locale in questa parte del Centro, rimettete gli uffici pubblici come in passato per riportare vita nel centro”, sono queste le prime proposte che vorrebbero fare al Comune nella speranza che ritorni qualche famiglia a vedere anche le loro attività. La nostra città che si sta caratterizzando sempre più come luogo turistico con una proposta enogastronomica interessante non può e non deve trascurare questo aspetto.
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