Il locale Partito Democratico ha compiuto da qualche tempo la propria metamorfosi: da longevo partito di governo a sparuta accolita di rancorosi. Fin qui, nulla di che, se non un pizzico di nostalgia per la statura degli uomini che furono.
Oggi il problema ha però assunto una rilevanza per così dire: politica, perlomeno nella misura in cui affligge il dibattito pubblico e, di straforo, la città, in realtà impegnata da ben altri problemi.
Fin dall’insediamento dell’amministrazione Molfetta i segnali provenienti dal PD non sono sembrati incoraggianti. Ripetute sortite permeate ora da cadute di stile, ora da vistose volgarità hanno indicato da subito lo stato di sofferenza (ma vorremmo dire: di astinenza) di chi, abituato da troppo tempo al governo incontrastato della cosa pubblica, alla gestione del potere, all’orientamento dei gangli economici, viene un po’ a sorpresa relegato al ruolo di minoranza e dunque di opposizione.
Nei due anni trascorsi il fenomeno è diventato, da fisiologico, patologico. Continue insinuazioni dalla forte matrice calunniosa e diffamatoria, propagandate a mezzo stampa o diffuse sui social o nella città, hanno caratterizzato il nuovo corso democratico, impudicamente moralisteggiante.
Noi conosciamo la storia individuale di molti dei personaggi che oggi popolano la dirigenza del PD in prima fila o nell’ombra ed abbiamo ben presenti le trame che ne hanno caratterizzato le vicende collettive. Ed anche la città ne è da tempo ben consapevole, avendo consegnato il proprio giudizio a riguardo ormai alla storia. Non ci interessa quindi riaprire le atroci ferite di un sodalizio in crisi.
Ci interessa però ristabilire il senso della politica, che non è e non può essere quello imposto dalla deriva sguaiata e violenta che permea le prese di posizione pubbliche del PD. Proprio per questo non replicheremo all’ultima disgustosa nota stampa, la quale costituisce tout-court un’aggressione squallida e vigliacca al consigliere comunale di maggioranza Esperte, a cui dovrebbe essere finanche sottratta la facoltà di adempiere al proprio ruolo istituzionale, ed al sindaco Molfetta.
Sia chiaro agli ultras democratici che, finché il livello sarà tanto infimo, al PD noi non riconosceremo neppure lo status di semplice interlocutore.