Home Dal Territorio Lettera aperta ai mesagnesi – di don Pietro Depunzio

Lettera aperta ai mesagnesi – di don Pietro Depunzio

da Cosimo Saracino
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Cari Mesagnesi,

dinanzi al dramma inaspettato della pandemia di coronavirus, ci siamo scoperti piccoli, insicuri, indifesi, bisognosi di aiuto. Ce ne stiamo purtroppo rendendo conto in questi giorni: problemi e drammi che pensavamo lontani dal nostro stile di vita, hanno bussato alla nostra porta.

In questi giorni c’è tanta sofferenza e tanta paura: anziani soli, uomini e donne senza lavoro che fanno fatica e sono angosciati perché vedono che la fame avanza. Quello della solitudine e della mancanza di lavoro rimane una delle più gravi conseguenze di questa pandemia.

Le richieste di aiuto che arrivano alla mensa della Casa di Zaccheo sono aumentate: da 25 pasti al giorno, agli attuali 50. Una cifra destinata a crescere in questa emergenza del Covid-19. Non è solo il dato numerico che preoccupa, ma soprattutto un diffuso senso di vergogna, insieme alle lacrime, da parte di chi non avrebbe mai pensato di chiedere un aiuto materiale, un piatto caldo. Emergono anche le prime avvisaglie di rabbia, di disagio umano e psicologico, ai quali i volontari di Casa Zaccheo, unitamente all’Amministrazione Comunale e all’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune, cercano di alleviare le difficoltà.

Appena in tempo per prendere coscienza del grave momento che stavamo vivendo e la Città non si è chiusa in sé stessa e non ha fatto venir meno la solidarietà.

Esprimo la più profonda gratitudine per l’umanità dimostrata in questa fase di emergenza da parte di tanti singoli cittadini, ragazzi, famiglie, Scuole, Aziende locali, che quotidianamente hanno portato, attraverso prodotti di prima necessità, conforto e sollievo a tanti nostri concittadini bisognosi.

La sottoscrizione cittadina per la Raccolta fondi “PRO-EMERGENZA COVID-19” (IBAN IT27P0760115900001029179791 intestato a PARROCCHIA MATER DOMINI è la prova che la Città di Mesagne rimane vicina alla gente ed è vicina a chiunque soffre ed è nel bisogno.

La pandemia è diventata un’occasione, un’opportunità per sentirci più uniti e far crescere lo spirito di solidarietà e condivisione fra tutti, fra tutti i gli uomini e le donne della nostra Città e del nostro mondo.

L’augurio pasquale del Signore Risorto è che quanto prima ognuno di noi possa fare il “passaggio” dalla tribolazione alla gioia, dalla paura al coraggio!

Buona Pasqua 2020!

Don Pietro

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