Ecco il primo libro di poesie scritto da Ludovico Tenore. Un testo nato lontano dalla nostra città e che ricorda tradizioni e usanze di Mesagne. Ieri Ludovico e la fidanzata Concetta si sono recati in comune per regalare la prima copia al Sindaco Matarrelli. Ludovico ha spiegato così la scelta di scrivere queste poesie:
“Un piccolo sogno che coltivavo ormai da 4 anni a questa parte, finalmente si è realizzato: il mio libro di poesie in vernacolo! Esso è stato concepito in Africa, precisamente in Kenya, terra in cui sono stato in missione per quasi due anni nelle baraccopoli di Nairobi e nei villaggi della diocesi di Marsabit. Ognuna di queste poesie è nata nei momenti difficili durante i quali sentivo nostalgia della mia terra e, accompagnato da una leggera malinconia, mi mettevo seduto su un gigantesco sasso guardando il sole tramontare ed iniziavo a scrivere. Facevo ciò quasi tutte le sere. Dal cuore sgorgavano sentimenti vivi d amore verso la mia città di Mesagne, sentimenti che son venuti fuori attraverso la poesia. Talvolta ci sono in noi talenti nascosti che non riusciamo a vedere. Per fortuna però la vita ci pone davanti situazioni le quali tirano fuori di noi quei talenti che non credevamo di avere. Io, grazie alla mia missione in Africa, ho scoperto il talento della poesia in vernacolo, nel mio dialetto mesagnese.
Tengo molto a sottolineare che tutto il ricavato del libro sarà devoluto in Kenya, terra in cui ho toccato con mano cosa sia la povertà, la miseria, ma anche tanta voglia di vivere e tanta umanità. Ognuno di voi quindi sappia che facendosi dono di questo libro non solo potrà farsi un regalo o farlo a sua volta a qualche amico o parente, ma contribuirà direttamente ai progetti in Kenya che nel mio piccolo, da lontano, cerco ancora di sostenere da qui.
Ringrazio il mio amore Concetta Passante che mi sopporta e supporta in tutto e grazie davvero a tutti coloro che nel loro piccolo vorranno collaborare a costruire ponti con il continente Africano affinché l’ amore verso il prossimo non abbia confini.
Un saluto ad ognuno di voi”.