Una trama semplice: dei bambini incontrano delle tartarughe, si conoscono, parlano tra loro della natura e dell’inquinamento. Ma non passano troppi minuti per comprendere che il punto di vista è dirompente. Si parla del rispetto dell’ecosistema più per “dovere” che per cambiare davvero le cose. O meglio, forse non si dovrebbe più parlare; ma agire. E’ questa la sintesi del lavoro cinematografico realizzato nell’ambito di un progetto PON del Fondo Sociale Europeo dal Primo Circolo Didattico “Giosuè Carducci – Scuola Paolo Borsellino”, con il tutoraggio della maestra Carmela Rita Facecchia.
Maurizio Ciccolella, autore e creatore di questo piccolo capolavoro intitolato “Mai ancora”, ha scelto con accuratezza le parole, affidate ora alle tartarughe parlanti la nostra lingua, ora ai bambini, così convincenti e naturali.
“Cosa state facendo per salvare il mondo?” Incalzano le tartarughe e i bambini rispondono con quello che hanno imparato: la raccolta differenziata, la riduzione dello spreco e così via. A guardare però il mondo e le morti per inquinamento questo non basta, altrimenti avremmo già risolto: questa la provocazione delle tartarughe. Provocazione che non tarda a germogliare nella sensibilità pura dei bambini, che sanno immediatamente uscire dalle ideologie preconfezionate. Andare via e ricostruire è la “nemesi” necessaria.
Al regista non interessa trattare il tema in modo consolatorio e “usare” i giovani interpreti affondando le mani nel buonismo mandando in solluchero gli adulti. Ciò che è fondamentale è smuovere una riflessione più autentica, offerta dalla contemporaneità che, sul tema, tutto è fuorché positiva. Ed è per questo che forse è indispensabile dotarsi di un coraggio che può apparire cinico; ma che, invero, è una ricerca drastica di soluzione.
Il cortometraggio sarà promosso in manifestazioni pubbliche e nei concorsi; nel frattempo è disponibile il trailer girato sempre da Maurizio Ciccolella. COSIMO SARACINO
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