Il progetto “Mal d’acqua” continua a coinvolgere le classi prime della Scuola secondaria di primo grado “Aldo Moro” con l’incontro “Bonifica delle acque di falda e impatti ambientali” realizzato grazie alla disponibilità e collaborazione della dott.ssa Daniela Summa, ingegnere chimico, alla presenza del Dirigente Prof. Salvatore Fiore e dei docenti di Lettere e di Scienze.
È stato affrontato il tema dell’inquinamento dovuto all’agricoltura e agli scarichi industriali che spesso compromette la qualità delle acque sotterranee. La bonifica delle acque di falda è, dunque, un processo volto alla rimozione o riduzione degli inquinanti presenti nelle acque sotterranee, spesso causati da attività industriali, sversamenti accidentali, discariche abusive o utilizzo improprio di sostanze chimiche. Esistono diverse tecniche di bonifica, che si suddividono in tecnologie in-situ (senza estrazione dell’acqua) e tecnologie ex-situ (con estrazione e trattamento dell’acqua).
Tra queste ultime, l’ingegnere Daniela Summa ha descritto la tecnica del “Pump and Treat” che consiste nell’emungere l’acqua di falda per farla passare attraverso impianti di filtraggio e sottoporla ad altri trattamenti tecnici, il tutto al fine di riportarla a condizioni che rispettino parametri tali da poterla rilasciare in un fiume, oppure in mare, oppure nella falda stessa di provenienza. Nel processo sono implicate tecnologie che comunque richiedono dispendio di molto tempo…e denaro, infatti, in generale i tempi di bonifica, sono influenzati dal tipo di contaminante (metalli pesanti, solventi organici), dalla profondità della falda e l’estensione dell’inquinamento, dal metodo stesso di bonifica e possono durare anni o addirittura decenni nei casi più complessi.
Risultati più rapidi si ottengono con tecniche mirate quando l’inquinamento è superficiale. Anche le stesse bonifiche inoltre possono avere un impatto sull’ambiente, degli effetti collaterali come l’alterazione del bilancio chimico e fisico di suoli e acque che a sua volta può influenzare la biodiversità locale. La bonifica delle acque di falda è quindi un problema molto complesso che richiede soluzioni efficaci e sostenibili a cui si giunge attraverso l’integrazione di tecniche e tecnologie e il monitoraggio continuo per prevenire ulteriori contaminazioni. L’esigenza di bonificare queste ultime scaturisce dalla necessità di salvaguardare la salute umana. Protezione dell’ambiente e salvaguardia della salute dell’uomo costituiscono un binomio imprescindibile.
Argomenti molto complessi, quindi, che l’ingegnere Daniela Summa ha abilmente declinato al fine di coinvolgere gli alunni e sensibilizzarli alla sostenibilità, questi ultimi hanno partecipato attivamente rivolgendo all’esperta nostra ospite una lunga serie di quesiti.