Home Dal Territorio Marco Cavallo del Sud: una Utopia ferita. Oggi sit-in a Bari davanti al Palazzo della Presidenza regionale

Marco Cavallo del Sud: una Utopia ferita. Oggi sit-in a Bari davanti al Palazzo della Presidenza regionale

A 45 anni dalla legge 180 la Salute Mentale di Comunità è al collasso!

da Cosimo Saracino
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L’Italia da oltre 60 anni all’avanguardia nell’affrontare la questione psichiatrica, grazie alle esperienze pilota degli anni 60/70/80 che hanno poi portato il 13 maggio 1978 alla approvazione della Legge 180, negli ultimi 20 anni ha fatto grandi passi indietro proprio nel mettere in pratica i principi ispiratori della legge: le “buone pratiche” sono sempre più attaccate e isolate (da Trieste in giù), il paradigma biomedico è tornato imperante, il circuito psichiatrico è sempre più orientato alla stabilizzazione e alla cronicizzazione, la spesa ingessata sul “posto letto”.

L’impegno verso percorsi di Protagonismo e di Recovery (Ripresa), seppur declamato in ogni dove, rimane purtroppo residuale nella cultura degli operatori, nonostante siano per fortuna ancora tante le esperienze locali che andrebbero adeguatamente riconosciute, protette, rilanciate in cui operatori e Cittadini dimostrano nei fatti che “è possibile” un altro modo di “fare Psichiatria”. L’esperienza del Centro Sperimentale Pubblico “Marco Cavallo”, iniziata nel 2008, a Latiano, in provincia di Brindisi, ne è un esempio emblematico.

Molti Cittadini (familiari, persone con esperienza diretta di sofferenza psichica, volontari ed operatori) hanno voluto realizzare una “sperimentazione” di co-gestione di un Centro Diurno tra operatori del pubblico e cittadini attraverso l’Associazione “180amici Puglia” e l’impegno dei suoi Sepe (Soci Esperti Per Esperienza).

Tale pratica ha ottenuto negli anni risultati “terapeutici” straordinari in termini emancipativi per chiunque vi fosse coinvolto, operatori compresi, con aumento della consapevolezza e con l’opportunità di riconoscersi come soggetti di diritto, ed i risultati positivi sono stati riconosciuti all’unanimità, a livello regionale e nazionale, anche attraverso una prima   fase   di   ricerca    del    Cnr    di    Roma    pubblicata    su    una    importante    rivista    anglosassone. La caratteristica innovativa fondante dell’esperienza collettiva e sperimentale del Marco Cavallo del Sud consiste nella co-progettazione e nella co-gestione di un Servizio con un organico “misto” composto da esperti per esperienza ed esperti per professione, caratteristica che tra l’altro si pone all’interno di orientamenti nazionali sempre più cogenti che ormai da oltre un decennio riconoscono le persone con esperienza di sofferenza psichica come “esperte per esperienza”, individuando nel valore esperienziale un valore aggiunto utile e prezioso nei percorsi di Salute Mentale di Comunità. Salute mentale di Comunità che riguarda il diritto alla cura e all’inclusione sociale, permette ai familiari ed agli interessati di non rimanere isolati nel loro disagio ed anzi prevede la loro partecipazione attiva, interviene sul funzionamento dei servizi a favore di modelli organizzativi efficaci con risorse umane ed economiche adeguate, reclama la qualità delle risposte ai bisogni e le pratiche per il rispetto dei diritti di cittadinanza; tutti principi alla base anche della II Conferenza nazionale per la salute mentale, promossa dal Ministero della Salute nel giugno 2021.

Da anni l’esperienza brindisina, nonostante tutti a parole la riconoscano come valida e positiva, versa in un grave stato di precarietà, con continue brevi proroghe “straccione” e lo spettro incombente di una possibile “chiusura”. Ed allora bisogna passare dalle belle parole ai fatti! Il 22 maggio saremo in Sit In sotto il Palazzo della Presidenza regionale dalle 11 alle 18 per chiedere l’impegno del Presidente Michele Emiliano nel dare una svolta alle politiche della Salute Mentale regionali finalmente a favore di percorsi in cui i Cittadini possano essere Protagonisti, insieme agli operatori ed ai decisori politici, nella cogestione dei Servizi.

Nello specifico, gli chiediamo di intervenire tempestivamente affinché l’innovativa esperienza del Centro Marco Cavallo, fiore all’occhiello della nostra Regione, non venga dispersa ma consolidata e rilanciata.

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