Negli scorsi giorni ho presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro delle Politiche agricole e forestali Martina ed al Ministro della Giustizia Orlando sull’enfiteusi, con attenzione particolare alla terra di Brindisi.
L’enfiteusi è un diritto reale su un fondo altrui che attribuisce al titolare (enfiteuta) di avere pieni poteri sul fondi, in analogia con quelli goduti dal proprietario (concedente). Attraverso tale diritto, si possono trarre tutti i godimenti da un fondo con l’obbligo però di effettuarvi miglioramenti pagando quale corrispettivo un canone periodico in denaro o in prodotti naturali. Secondo una legge risalente al 1974, che ha parzialmente modificato lo statuto dell’enfiteusi, il canone ha dei limiti massimi.
Fino a qualche anno addietro, l’istituto in esame era ritenuto estinto di fatto, perchè superato dalla storia e dalle pratiche economiche sociali. E’ invece accaduto che in diverse parti d’Italia si è improvvisamente risvegliato l’interesse dei concedenti, tornando a chiedere il pagamento del canone enfiteutico.
Nello specifico, in provincia di Brindisi e specialmente nei territori compresi tra i Comuni di Francavilla Fontana, Oria, Latiano, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, molti enfiteuti sono stati raggiunti da richieste di pagamento abnormi, calcolati sulla base di indici del canone per ettaro fuori da ogni reale capacità produttiva dei terreni. Queste eccessive richieste di denaro possono rappresentare il definitivo colpo di grazia per tante piccole attività agricole già duramente colpite dalla crisi economica generale in atto, particolarmente virulenta nel settore primario, danneggiato altresì da forme di concorrenza sleale proveniente da quei paesi del Mediterraneo che esportano illegalmente prodotti a prezzi bassissimi, costringendo il settore agricolo, soprattutto nel Mezzogiorno, a subire gravissime perdite economiche e finanziarie.
Ho così interrogato i Ministri interessati per sapere se il Governo sia a conoscenza del problema e quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere per evitare richieste di canone sovradimensionate e quindi incompatibili rispetto al valore produttivo reale dei terreni. Ed anche per capire se il Governo intende assumere iniziative, eventualmente anche di natura normativa, per dare certezze giuridiche ai soggetti interessati in modo da disporre di parametri certi di riferimento per calcolare il canone enfiteutico come, ad esempio, un riferimento al reddito dominicale del terreno su cui si esegue il calcolo.
Toni Matarrelli
Parlamentare della repubblica