La gestione sostenibile dell’acqua come risorsa strategica per il futuro dei popoli del Mediterraneo. È questo il cuore del MED WATER LAB 2025, il grande spazio di confronto e innovazione presentato questa mattina alla Fiera del Levante, che si terrà dal 13 al 21 settembre in occasione dell’88ª Campionaria Generale. L’iniziativa, promossa dalla Regione Puglia con il coordinamento di ASSET (Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio), vedrà la collaborazione di attori chiave come Autorità Idrica Pugliese, Acquedotto Pugliese, CIHEAM Bari, IRSA-CNR, Politecnico e Università di Bari e la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi.
L’evento si propone di catalizzare strategie, tecnologie e politiche per la salvaguardia delle risorse idriche, affrontando le criticità di un’area, quella mediterranea, sempre più colpita dalla crisi climatica. Il ricco programma includerà giornate tematiche, workshop scientifici e la mostra “NEL SEGNO DELL’ACQUA”.
Alla presentazione di stamane del ciclo di incontri, i protagonisti del sistema idrico pugliese hanno delineato le sfide e le strategie in campo.
“Con questa mostra molto smart ma con contenuti importanti cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i media sul tema dell’acqua,” ha dichiarato Elio Sannicandro, direttore generale di Asset Puglia. “L’importanza di lavorare nel futuro per consentire un accesso più ampio all’acqua da parte delle popolazioni del Mediterraneo, ma anche di altri popoli che hanno grosse difficoltà per la siccità, è fondamentale. Grazie a tutti i nostri partner – l’Acquedotto, il CIHEAM, il CNR, il Politecnico e l’Università – cercheremo di investire molto più nella ricerca e nell’innovazione, proprio per ridurre i costi delle tecnologie e consentire un accesso ampio a questa risorsa fondamentale per la vita delle persone.”
E’ intervenuto anche Antonio Mattarelli, Presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, sottolineando i risultati concreti già raggiunti: “L’acqua è un bene essenziale e stiamo provando a tutelarla nel miglior modo possibile. Negli ultimi cinque anni, grazie a una collaborazione costante, abbiamo ridotto del 13% la dispersione idrica, passata dal 54% al 40,7%, e il nostro mare è il più pulito d’Italia, con il 99,7% delle acque di qualità eccellente. Stiamo provvedendo a individuare fonti alternative, perché il 90% delle nostre acque proviene da fuori regione: con il solo investimento sul fiume Tara garantiremo un ulteriore 10% di risorse. Siamo inoltre proiettati a salvaguardare una caratteristica straordinaria: il nostro acquedotto è totalmente pubblico e, con l’affidamento in house, garantiremo per i prossimi vent’anni questa caratteristica unica in Italia.”
“Il problema è serio e va affrontato con la massima urgenza – ha avvertito Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese – non piove più come e, soprattutto, dove dovrebbe. Abbiamo invasi e sorgenti che rappresentano un patrimonio, ma che non si alimentano più come un tempo. Questo ci espone a una grossa difficoltà: se gli invasi si svuotano e le sorgenti non si mantengono, non saremo in grado di garantire il servizio in maniera adeguata in futuro. Per questo, l’intero sistema va ripensato. Abbiamo già definito strategie concrete, puntando su soluzioni innovative come nuovi acquedotti per diversificare le fonti, guardando all’Abruzzo, al Molise e persino all’Albania. Inoltre, stiamo lavorando al primo grande dissalatore a Taranto, un’opera strategica che prenderà l’acqua dal fiume Tara per renderla potabile e servirà 385.000 utenti. Queste sono le vie da percorrere, ma bisogna attuarle subito, perché il futuro sta diventando sempre più presente. Quest’estate, nonostante il caldo intenso e la delicatezza della situazione, siamo riusciti a non effettuare chiusure e a mantenere l’impegno di dare priorità assoluta alla qualità del servizio per i nostri cittadini, ma la sfida richiede un’azione immediata.”