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Mesagne Bene Comune: Cappuccini e Domenicani, quali politiche sui beni comunali?

da Cosimo Saracino
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Due notizie hanno recentemente catturato la nostra attenzione e riguardano due conventi di proprietà comunale, dunque due beni comuni: l’ex Convento dei Cappuccini e l’ex Convento dei Domenicani.

Nell’ex convento dei Cappuccini, durante una riunione tra Isbemsindacaticonfindustria e lavoratori, che si erano incontrati per tentare di risolvere le difficoltà dell’istituto, come il mancato pagamento degli stipendi e la prospettiva di una riduzione dell’orario di lavoro, è accaduto un episodio assolutamente disdicevole. Il sindacalista Amedeo Montagna è stato aggredito dal vice presidente dell’Isbem Vincenzo Rizzo.

Riteniamo questo episodio grave e chiediamo che l’amministrazione intervenga prontamente, accertando quanto accaduto. E’ doveroso che l’amministrazione verifichi che l’assegnatario di un bene pubblico, dato in comodato, rispetti i diritti dei lavoratori e non abbia comportamenti antisindacali.

Leggiamo inoltre dell’intenzione dell’Amministrazione di Mesagne di vendere l’ex Convento dei Domenicani per un importo di € 400.000, all’interno di un piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale immobiliare.

Finora abbiamo assistito esclusivamente all’alienazione: nessuna idea o progetto di valorizzazione ha trovato spazio, nonostante i continui interventi sulla necessità di aprire un tavolo cittadino sugli immobili comunali da destinare alle attività associative e culturali.

Abbiamo protocollato progetti, inoltrato idee, e segnalato bandi e opportunità di finanziamento regionali, non ultimo il bando “Luoghi Comuni” della Regione Puglia che finanzia i progetti di innovazione sociale delle organizzazioni giovanili, da realizzare in spazi pubblici. Bando che è grande opportunità a costo zero per l’Amministrazione, ma che ad oggi è stato completamente ignorato.

Riteniamo che a Mesagne esista un grave problema legato all’assenza di spazi comuni, e che sia necessario valorizzare il patrimonio comunale abbandonato o degradato destinandolo ad utilizzi sociali, associativi, culturali.

Chiediamo risposta e intervento sulle questioni sollevate al Sindaco Pompeo Molfetta, all’assessore alla cultura Marco Calò, all’assessore Sistemi organizzativi e solidarietà sociale Rubino.

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