Home Attualità Mesagne con gli occhi di un inglese: «E’ perfetta per vivere» – di Fabiana Agnello

Mesagne con gli occhi di un inglese: «E’ perfetta per vivere» – di Fabiana Agnello

da Cosimo Saracino
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(da BuoneNuove di Maggio 2019) – Fisico scultoreo da ragazzone inglese cresciuto col rugby, Ian Beattie, 52 anni, di Clacton-on-Sea, città della contea di Essex, in Inghilterra, vive a Mesagne da quasi sei anni e della città apprezza soprattutto lo stile di vita: una terra di una bellezza come poche, in cui i rapporti umani hanno un ruolo centrale nella vita delle persone.

«Qui si conoscono tutti, grandi e “teenagers”: forse per i mesagnesi è negativo, ma nel Nord Europa abbiamo perso questo senso di comunità» ci dice Ian con quella cadenza straniera, ma padronanza eccellente della lingua italiana.

«Sono venuto a Mesagne per la prima volta dieci anni fa: volevo imparare l’italiano e scoprire il Sud Italia» ci racconta Ian. Così, navigando sul web si è imbattuto nella città di Mesagne e nella scuola “L’Acanto”, di Michela Moliterni, in cui si insegna la lingua italiana agli stranieri. Gli sono bastati dieci giorni in giro per il centro storico, ricco di scorci meravigliosi, e gente cordiale e ospitale per decidere di mollare l’Inghilterra e tutti i posti in cui aveva vissuto fino ad allora, dall’Australia, alla Cina e India, e stabilirsi nella terra tra i due mari.

«A Mesagne mi sono sentito per la prima volta a casa: ho trovato dei grandi amici, una band con cui esibirmi nei locali con la musica irlandese e, soprattutto, l’ottima cucina». Ian va matto per le rape e adora le fave. Sta imparando a fare l’olio dopo aver imparato ad amare i nostri ulivi secolari. Ma c’è una cosa che lo rende molto triste: la spazzatura, dalla campagna al mare.

«Mesagne è bella, ma è sporca» dice parlandoci delle sue lunghe passeggiate in bicicletta. Ian, oltre a dare lezioni di lingua inglese e a preparare uomini e donne ai colloqui di lavoro per l’estero, nella bella stagione collabora con alcune masserie del posto che ospitano turisti stranieri. E con loro, ogni volta, discute del disastro e dell’inciviltà che ammazza la natura. E il turismo. Non ha mai visto fare una multa, un controllo o sentito un discorso politico sulla sensibilizzazione al rispetto della natura. «I mesagnesi si lamentano spesso della loro città, però hanno questo senso di appartenenza al loro territorio che li rende orgogliosi».

E allora, non perdendosi d’animo e con i volontari del gruppo “Un sacco di gente con il sacco” e altri amici che contribuiscono attivamente a migliorare l’ambiente in cui respiriamo, Ian, che è arrivato dall’Inghilterra pulisce la nostra Mesagne, innamorato della «mesagnesità» per avergli regalato l’equilibrio che tanto cercava lontano dal caos. Fabiana Agnello

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