“Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte”.
Quando la politica locale che vive nelle Istituzioni dimostra il peggio di sé.
Sono giornate di attenzione alle tante problematiche emergenti nel Paese. Un tempo in cui il caldo sole di estate ha messo a nudo tutte le criticità che il “Sistema Italia” ha ereditato da una gestione totalmente sganciata dai reali bisogni dei Cittadini. Sono giornate di studio, di preparazione, di contatti. Pur tuttavia, la mia attenzione non è mai distolta dal territorio e certamente dalla mia Mesagne.
Leggo ed apprendo dalle testate locali dell’apparente ritorno in gioco di “dinamiche” che credevamo oramai superate, di logiche obsolete che i Cittadini hanno dimostrato di aver sonoramente bocciato e relegato alla preistoria. Così conosco di tattiche asseritamente poste in essere da chi oggi appare riesumare Cicero pro domo sua logiche perverse, dimenticando di fatto -ancora una volta- l’attenzione (quella vera) verso la popolazione che non ha certo bisogno di spallate d’ogni sorta o prove di forza ma di attenzione.
Eppure qualcuno, chiunque tra gli odierni Amministratori locali eletti dai mesagnesi, appunto perché già legittimato dal Popolo, qualora lo volesse davvero, avrebbe la piena facoltà di adoperarsi per assicurare la ricerca del bene comune. “Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte…E i soldati fecero proprio così”. (Giovanni 19,23-24)
Prendo indegnamente a prestito dalla tradizione giovannea questa bellissima pagina evangelica perché mai più significativa del singolare momento storico vissuto dalla Città. Sento forte il dovere di intervenire nell’incipiente dibattito politico perché mosso dalla passione verso i miei concittadini che stimo e che mi hanno onorato della loro fiducia, una fiducia che giorno dopo giorno ci tengo a ricambiare lavorando assiduamente in quelli che sono gli ambiti giuridici conferiti dal mio mandato.
Ad ogni buon conto, anche se il mio impegno nelle Istituzioni è davvero recente tengo a rimarcare quanto certamente tale responsabilità non nasca dal “nulla”, come invece qualche novello Aristòfane alle nostre latitudini ha voluto far credere nel vago tentativo di disorientare cittadini ed elettori “liberi”.
Nessuno pensi che l’essere a Roma allontani il mio agire dai reali bisogni della nostra terra.
L’esercizio assiduo dei compiti e delle prerogative di parlamentare della Repubblica non sono sicuramente di ostacolo alla volontà di lavorare sul territorio, per il territorio e magari continuare a bonificarlo (migliorandolo) da vecchi usi e costumi di una politica che mai condividerò.
Credo fermamente in una Mesagne laboriosa ed onesta, di antiche tradizioni ma con uno sguardo decisamente orientato al futuro, una città abitata da Cittadini che hanno sempre dimostrato di avere “testa” e “cuore”. Sono queste le virtù da cui intendo alimentare costantemente la mia esperienza politica e di garanzia a “largo raggio”.
Lo dico chiaro a tutti quelli che cercano in ogni modo di “spartirsi le vesti” della nostra Città: non importa quanto “potenti” siano e quanti gruppi di potere esercitino o abbiano esercitato. Il MoVimento 5 Stelle è nato proprio per “annullare” siffatti poteri. Il 4 marzo scorso è stato sancito un principio: “abbiamo il Popolo dalla nostra parte e non abbiamo timore di metterci in gioco”!
Il mio è un appello, una chiamata al senso di responsabilità ed alla voglia di cambiamento della gente comune. Oggi più che mai, ognuno è chiamato a farsi attore: attore protagonista della vita pubblica. Così com’è accaduto per me, spero in cittadini attenti e capaci di mettersi a disposizione della collettività: ciascuno con le proprie competenze e potenzialità al servizio della Cosa pubblica, tenendo ben presente il significato di Politica (la maiuscola non è solo una accidentalità) ovvero del Servizio… e il servizio lo si svolge meglio se non adusi ad intrigate logiche trasversali, genuflessioni di partito e “capibastone”. Mesagne merita tanto e altro!
Giovanni Luca Aresta, Portavoce M5S Camera