Si è tenuta oggi, alle ore 18.30, presso la Chiesa Madre di Mesagne, una celebrazione eucaristica in memoria di Marcella Di Levrano, giovane mesagnese vittima innocente della mafia. L’iniziativa è stata organizzata dal Coordinamento Provinciale di Libera Brindisi, insieme ai familiari di Marcella, per ricordarla nel giorno in cui, 38 anni fa, ebbe inizio il suo coraggioso percorso di verità.
Marcella fu assassinata a soli 26 anni il 5 aprile 1990 dalla Sacra Corona Unita, l’organizzazione criminale contro la quale aveva deciso di parlare, contribuendo in modo decisivo alle indagini e ai processi che ne seguirono. Il 24 giugno 1987, infatti, entrò per la prima volta nella Questura di Lecce per raccontare ciò che sapeva della SCU, all’epoca ancora poco conosciuta al grande pubblico. Le sue parole vennero registrate e si rivelarono fondamentali per svelare il volto nascosto della mafia salentina.
Proprio per questo, la città ha scelto di non commemorare Marcella solo nel giorno della sua morte, ma anche nel giorno in cui scelse di rompere il silenzio. Il 24 giugno diventa così data simbolica di coraggio, memoria e impegno civile.
Durante la messa, celebrata nella suggestiva cornice della Chiesa Madre, nel cuore del centro storico di Mesagne, familiari, cittadini e rappresentanti delle associazioni hanno ricordato Marcella come una donna che, con il suo gesto, ha lasciato un segno indelebile nella lotta per la giustizia e la verità.
“Ricordare Marcella significa rinnovare ogni anno il nostro impegno a non restare in silenzio di fronte alle mafie”, hanno dichiarato gli organizzatori, invitando la cittadinanza a partecipare numerosa anche nei prossimi anni, affinché la memoria diventi davvero un atto collettivo e generativo.