Il periodo natalizio è un momento dell’anno molto delicato per famiglie e bambini. I piccoli diventano i protagonisti e niente deve turbare la loro felicità. Ci vuole davvero un’enorme sensibilità per evitare di commettere qualche errore e segnare negativamente il ricordo del Natale durante gli anni dell’infanzia. Vi riportiamo di seguito una mail che ci è giunta questa mattina in redazione. Questa mamma ci ha raccontato una storia di “umiliazione” che forse poteva essere evitata. Non vi mettiamo nessun riferimento sui luoghi o sulle persone di Mesagne coinvolte per evitare che il bambino e la mamma vengano individuate. Rimaniamo a disposizione anche per una eventuale replica.
Ma vogliamo riportarvi l’amarezza di questa giovane mamma single e disoccupata che quotidianamente affronta enormi sacrifici per rendere felice la sua piccola creatura. Sarà stato, ne siamo certi, il frutto di una mancata comunicazione tra insegnanti e genitore o una semplice distrazione perché conosciamo la sensibilità che tutte le maestre che lavorano nelle nostre scuole hanno nei confronti dei bambini che gli affidiamo. Ma questo sfogo deve servire affinché vicende simili non si ripetano mai più. Soprattutto in questo periodo di Natale. Cosimo Saracino
“Gentile redazione di QuiMesagne, vorrei esporvi la mia storia. La storia di mio figlio vittima ieri di esclusione e di umiliazione. Lui frequenta l’ultimo anno della scuola per l’infanzia (…). Ogni anno all’inizio c’è da fare una notevole spesa (libro, colori, acqua, fogli ecc..) ed io – nonostante sia una Mamma single disoccupata e ospitata dai miei (cui la situazione è quella che è ) – ho cercato come sempre di comprare tutto. Quest’anno si è aggiunto il libro di religione e in quel momento non mi è stato possibile comprarlo. Lo dissi alla Maestra e lei mi rispose che non era un problema poiché non lo stavano comprando tutti. Ma ieri 22 dicembre, ultimo giorno di scuola, ai bimbi sono stati consegnati i lavoretti e in aggiunta una tombola di Gesù (che si trovava nel libro).
Allora il mio bambino non vedendo la sua è andato da un’altra sua maestra e gli ha chiesto dove era la sua e lei gli ha risposto che quella era solo per i bambini che avevano il libro. Cosi ho scoperto che mio figlio era l’unico a non avere il libro e nessuna maestra si è preoccupata di dirmelo almeno avrei fatto un altro sacrificio e lo avrei comprato. Ora mi chiedo in un paese dove si fa la marcia dei diritti dei bambini e si parla di integrazione è giusto umiliare cosi un bambino di 5 anni? Non si potevano fare le fotocopie per i bambini che non potevano comprare il libro?
Sono indignata dall’esempio che le maestre danno a questi bambini. Spero di restare anonima per proteggere mio figlio se qualcuno vuole chiarimenti sono qui e spero che se rendete pubblica questa storia sia di aiuto e supporto a tutti i genitori che come me hanno subito tale umiliazione e discriminazione sui loro bambini. Grazie”
2 commenti
che amarezza leggere di queste cose !!!! Sarebbe opportuno che il nome di questa maestra “pedagogicamente attenta” fosse fatto nelle sedi opportune e salvaguardando la famiglia ed il bambino. Non è giusto che l’ignoranza e l’assenza di professionalità di sparuti insegnanti insozzi il duro lavoro di tanti altri che ogni giorno cercano di fare il loro lavoro al meglio con grande passione , sacrificio se pur con i limitatissimi mezzi messi a disposizione dalle istituzioni. signora faccia valere i diritti del bambino ed i suoi. un grande abbraccio Felice Natale.
Che tristezza.. mi piacerebbe e senza voler umiliare nessuno.. anzi.. regalare un momento di gioia.
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