Home Attualità NATALE E G7 IN PUGLIA…UNA SPERANZA DI PACE? – di Padre Angelo Muri

NATALE E G7 IN PUGLIA…UNA SPERANZA DI PACE? – di Padre Angelo Muri

da Cosimo Saracino
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Dal 13 al 15 giugno 2024, durante il G7, la Puglia potrebbe diventare il ponte della pace tra Oriente e Occidente e ospitare uno storico accordo. Guardare lontano non è mai un rischio, piuttosto è una speranza riposta nelle mani di Dio. 

Oggi siamo chiamati a celebrare il Natale cristiano,facendo nostro il messaggio che gli angeli cantano salutando il Bambino Gesù, Figlio di Maria per opera dello Spirito Santo. Dio si fa uno di noi e la cornice del Natale ci porta a gioire perché interpellati a lavorare personalmente per la pace, dono esclusivo del cielo agli uomini di buona volontà.

Pace e amore sono gemelli: senza cuore non avremo mai né la pace, né l’amore, fondamento dell’umanità nuova, nata nel Cristo che si è fatto uno con e per noi!

Le armi di distruzione non sono certamente strumenti che uniscono, piuttosto distruggono le vite umane, l’ambiente, le città degli uomini. La guerra non è mai una vittoria perché annulla le aspirazioni umane e della civiltà intera. 

A Giuseppe che chiedeva un alloggio per Maria e il suo Bambino gli vien detto che non c’è posto. Questo rifiuto all’uomo, a Dio, alla Chiesa, a tutta l’umanità è un messaggio che anche oggi sconvolge gli animi degli uomini di buona volontà, chiamati a vedere se stessi negli altri. In quanto cristiani, la speranza deve accompagnarci sempre…

Che i colpi di cannone esplosi non ci lascino indifferenti così come le immagini dei tanti fratelli uccisi dalla prepotenza di altri uomini che hanno dimenticato come perdonare, sospendere il giudizio, amare nel nome di quel Dio che anche quest’anno chiede di nascere in ogni cuore.

La morte è diventato uno spettacolo: corpi esanimi vengono lasciati esposti quale messaggio eloquente della potenza, ferocia e crudeltà. Il cuore si è pervertito: invece di amare, ha trovato più facile odiare; invece di sostenere il più debole, ha pensato di eliminare quel poco che gli è rimasto per sentirsi potente…

È questo il presepe che deve accogliere Gesù Bambino? È questa la gioia che dovrebbero trasmettere le nostre città? Purtroppo l’abbiamo affidata alle luci, alle zampogne, ai Babbo Natale… Svegliamoci, non continuiamo ad uccidere la speranza nelle nostre famiglie, nelle nostre relazioni, nella società, nella politica, nella Chiesa. Torniamo a credere nel valore del Natale dove Cristo torna per farsi vicino ad ognuno e renderci come lui, capaci di creare cieli nuovi e terra nuova. Questo è il Natale!

A chi lo accoglie così, giunga il dono della pace, frutto del Santo Natale! Il Dio Bambino ci unisce! Guardiamo la stella e seguiamola: saremo condotti alla grotta del cuore dove abita l’uomo vero, l’uomo capace di perdonare, donare pace, amare! 

Buon Natale a tutti!

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