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“Non lasciamo morire il grande Cedro del Libano”

da Cosimo Saracino
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“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso” diceva Confucio, noi aggiungiamo che nessun momento è buono per lasciarlo morire. E’ il caso del Cedro del Libano che si trova dentro il cimitero di Mesagne in prossimità del monumento in onore dei Caduti. Potrebbe risultare quasi pleonastico che un partito si occupi di un albero in un momento in cui vi sono molte urgenze da affrontare nella nostra città. Ma riteniamo che anche da vicende come questa passi l’attenzione per la propria comunità e la sua storia. L’albero in questione in passato è stato oggetto di offerte di acquisto rivolte al comune ma le amministrazioni comunali le hanno sempre declinate ritenendo che il valore di quella pianta fosse superiore a qualsiasi offerta. Volendo raccogliere l’appello di diversi cittadini e delle testate locali a non far morire l’albero nell’indifferenza generale, e avendo riscontrato l’assenza di iniziativa da parte dell’amministrazione comunale, abbiamo ritenuto di attivarci. Pertanto insieme ad Enzo Rubino, dirigente del circolo PD di Mesagne, abbiamo sollecitato Vincenzo Francioso – tecnico agronomo e responsabile provinciale del PD per le politiche agricole – chiedendogli di effettuare un sopralluogo per accertarci dello stato della pianta.

Di seguito riportiamo un breve parere tecnico emesso da Vincenzo Francioso nella speranza che questa volta chi ha la responsabilità di decidere non resti indifferente.

Francesco Rogoli – Segretario del PD di Mesagne

Dall’esame visivo della pianta in questione si evince subito la presenza di numerosi rami completamenti secchi, dovuto a cancri rameali mai bloccati negli anni, e ad eventuali attacchi di afidi che hanno provocato prima la caduta degli aghi, ed il successivo disseccamento della branca.

Vi è altresì da notare la scarsità di irradiazione di luce solare, dovuta alla crescita delle piante circostanti che ne ostacolano il passaggio.

Si consiglia una potatura di ringiovanimento, eliminando solo i rami secchi, e il riequilibrio della chioma. Si ricorda che una potatura energica su questa specie, porterebbe alla morte della pianta.

E’ opportuno concimare il terreno, alla fine della stagione invernale, con un concime organico, integrato con un chimico ad elevata titolazione di Azoto e Potassio, al fine di stimolare la nuova vegetazione.

Vincenzo Francioso – Tecnico Agronomo

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