Pennellate rosso, blu e verde sulla fiancata arancione, svolta a sinistra con la cupola di San Pietro come sfondo. È cominciato, con la benedizione di Papa Francesco, il viaggio verso le periferie di Roma del camper per l’ascolto, la prevenzione e l’assistenza degli anziani in difficoltà. Quattro ruote simbolo e realtà della seconda fase di Nontiscordardimé, un progetto gestito dalla Cooperativa OSA (presieduta dal mesagnese Giuseppe milanese) a sostegno del diritto alla salute dei più deboli.
“Incontrare il Santo Padre è stata la solita emozione, ci ha spronato ad andare avanti per portare la sanità e i servizi verso la gente” racconta, all’agenzia DIRE, il mesagnese Giuseppe Milanese, il presidente di OSA. “Da oggi”, annuncia, “assisteremo gli anziani usando come punto di aggregazione le parrocchie nelle periferie”. Un impegno che segue quello per i minori, condiviso con i medici dell’ospedale Bambino Gesù. Rilanciato in questa seconda fase grazie ai finanziamenti veicolati dall’Obolo di San Pietro e una collaborazione a più voci, che coinvolge il Centro di salute globale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Vicariato e i medici della Fimg Roma. La convinzione è che, in un contesto velenoso, l’aiuto serve adesso. “Ci stiamo accorgendo di quanto la gente stia soffrendo la crisi e stia rinunciando alle cure” denuncia Milanese. “Con il primo camper abbiamo visitato mille bambini, dei quali 200 riportati in ospedale con bisogni reali, ma il caso degli anziani è ancora più grave: uno su tre in città vive da solo ed è in stato di bisogno”.
L’allarme è rilanciato da Francesco Giuffrida, direttore sanitario di OSA. “Ci sono fasce della popolazione”, dice, “che hanno più difficoltà ad accedere ai servizi sanitari a causa di oneri che spesso non riescono a sostenere”. Da subito, allora, saranno attivate unità di ascolto presso le parrocchie. Altrettante fermate lungo il percorso del camper, ‘unità mobile’ per prestazioni e consulenze psicologico-sanitarie sotto il segno della prevenzione. “Organizzeremo giornate specifiche”, anticipa Giuffrida, “puntando di volta in volta ad esempio sulla vista, l’udito, l’ipertensione o le patologie specifiche magari delle donne”. La volontà è che Nontiscordardimé possa diventare slogan e riferimento per le pubbliche amministrazioni. “È un primo tentativo che facciamo sperando che poi vengano anche altre iniziative da parte dello Stato” sottolinea Milanese. Convinto insieme con gli operatori e i volontari della Cooperativa che sia necessario far fronte a mutamenti di lungo periodo: dal progressivo aumento della popolazione anziana alla scomparsa della tradizionale famiglia allargata, “che un tempo provvedeva a coprire quei vuoti che oggi il sistema socio-sanitario non riesce a colmare”.
(fonte www.dire.it)