Il 25 agosto 1923, a Mesagne, ci lasciava a soli 48 anni, il M° Ferdinando Fasano, compositore di musica sacra, classica e folcloristica, e fotografo d’arte.
Ferdinando Fasano nacque a Mesagne il 16 ottobre 1875. Dopo aver trascorso la sua adolescenza a Mesagne e svolto i suoi studi a Lecce, si trasferì a Firenze dove, presso l’istituto Cherubini, intraprese gli studi musicali alla fine dei quali si istruì nel clarinetto.
La particolare passione per il folklore napoletano e la predisposizione al comporre, lo spinsero a continuare gli studi a Napoli presso il Conservatorio S. Pietro a Majella dove si specializzò in composizione.
L’8 ottobre 1899 sposò Raffaella Scalcione che, dopo 15 anni di matrimonio, lo lasciò vedovo con tre figli: Dolores, Carmela e Tommaso.
Già in un articolo del 21 aprile 1910 pubblicato sul quotidiano “Il Corriere delle Puglie”, troviamo scritto: “Anche a Mesagne vi è qualche artista che pur essendo oscuro in altri punti d’Italia ha riconosciuto il merito di Ferdinando Fasano, l’editore Gaetano Cocchi di Firenze il quale bandì un concorso. Il Fasano si accinse all’opera e ieri gli pervenne il diploma d’onore per la composizione fine di un “Elegia funebre” la meglio quotata. Chi intanto conosce il giovine Fasano, si congratula con lui, perché egli è molto giovine e promette di avere nuovi trionfi quali il suo valore si merita”.
Il 19 novembre del 1914 sposò a Mesagne, dove si era trasferito da Napoli il 17 luglio 1906, Amalia Madia Zaccaria dalla quale ebbe Renata, Wladimiro e Alcide Ferdinando.
Alcune sue composizioni raccolsero notevoli consensi ai vari Festival di Piedigrotta a Napoli: “Vase rrubbate”, “Na vota sienteme”, “Ncopp’a banchina”.
Maestro, compositore di musica classica, sacra e folcloristica seppe sempre mettere in rilievo, con le sue doti geniali, i canti allegri e sentimentali della nostra gente: “Partitella”, “Lu citrulu”, “Lu tularu ti Maria Rosa”, “La caristiaa Misciagni”, “Marì va fatti monaca”, “Lu richiamatu”. Quest’ultimo, con il sottotitolo “Cuncetta mia”, fu composta all’inizio del conflitto mondiale 1915-1918 per la partenza al fronte dei militari. Un canto patriottico che fu accolto dai mesagnesi con grande entusiasmo tanto che tutti i partenti per la guerra venivano accompagnati alla stazione ferroviaria di Mesagne, e poi anche a quella di Brindisi, con le note che la banda suonava tra il tripudio e lo sventolio festoso e commovente di bandiere italiane.
Frattanto all’amore per la musica si era aggiunta la passione per la fotografia, e così avviò a Mesagne uno studio d’arte fotografica. Il 1923 si trasferì con la famiglia a Brindisi dove aprì uno studio fotografico. V i rimase, però, solo per pochi mesi a causa di una improvvisa malattia.
Volle ritornare a Mesagne dove si spense il 25 agosto 1923. I suoi funerali si svolsero al suono di quelle marce che lui stesso aveva composto e furono seguiti da tutta Mesagne commossa.
Si conservano circa tremila pagine dì musica varia composta dal maestro Fasano: messe, elegie funebri, marce per banda, inni vari.
Alcune di queste composizioni sono ancora oggi suonate anche dal nostro complesso cittadino. Tra le altre: “Povero fiore divelto”, dedicato alla figlia Carmela morta a soli 7 anni.
Subito dopo la fine dell’ultimo conflitto mondiale nel teatro comunale di Mesagne furono tenuti parecchi concerti per ricordare chi tanto lustro aveva dato alla nostra terra: il maestro e compositore Ferdinando Fasano.
Al suo ricordo Mesagne gli ha intitolata una via, l’auditorium della scuola media “Aldo Moro” ed il complesso bandistico cittadino.