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Pasqua: dono di Dio, urgenza storica per l’uomo – di Padre Angelo Muri

da Redazione
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“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà” (Gv 11,25). Ogni parola è un invito a sperare, ma soprattutto a credere perché i nostri occhi si aprano veramente per rispondere con fede viva al Divino Risorto che ci interpella: “Che cosa vuoi che io faccia per te?” (Mc 10,51).

Prima di godere del dono della Pasqua, dobbiamo chiedere al Risorto: “O Dio, abbi pietà di me peccatore” (Lc 18,13). Ricordiamo come il Cristo, prima di sconvolgere tutta la terra, fissò i suoi occhi sul ladrone pentito, incontrando la sua sincerità e il suo pentimento, e lo rassicurò: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso” (Lc 23,43). È la vera resurrezione, è l’inizio di una vita nuova, non più mischiata a falsità e inganni ma proiettata verso una comunione che ha il suo fondamento nella fede in Cristo.

Ogni giorno è un invito del Signore a cercare la luce, a vivere nella luce, a portare la luce ad una storia che fa fatica a vederci chiaro. Risorgere è sempre in rapporto alla vita nuova, alla vita rinnovata, alla vita che si apre all’amore. Ecco allora il senso della domanda: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto” (Lc 24,5-6). Risorgere è raggiungere Gesù, via, verità e vita! Anche nella Pasqua di quest’anno, il Signore si presenta all’uomo che lo ha ignorato, tanto impegnato a servire una storia impregnata di odio, lacrime e morte… Il cristiano senza Cristo, senza un cuore contrito e umiliato, non può essere ambasciatore di pace, non sa cantare il perdono, non può promuovere la riconciliazione perché non ha sperimentato la gioia della misericordia.

Risorgere non è tentare di aggiungere, per consuetudine, valore solo ad un giorno. La nostra vita rimarrebbe priva della vera gioia del Risorto. Risorgere è impegnarsi perché la vita diventi esperienza di amore, ricevuto e donato a piene mani a i fratelli. Risorgere è calore offerto, è pane condiviso!

Risorgere è donare a Cristo la propria vita perché la rinnovi per riuscire ad accogliere l’invito: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Gv 20,17).

Celebrare la Pasqua è incontrare la luce, è fare luce dentro di noi, è ritrovare la coerenza tra l’essere e il vivere, tra le scelte desiderate e quelle testimoniate. Portiamo agli altri la gioia di un incontro, quello con Gesù Cristo; la verità ritrovata del perdono; l’esperienza unica ed irripetibile di una cena: “Prendete, mangiate: questo è il mio corpo” (Mt 26,26). “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati” (Mt 26,27-28).

Risorgere è correre dai fratelli e dire loro: “Ho visto il Signore!” (Gv 20,18). Beato l’uomo che all’incontro con lui si sentirà dire: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,34-36). Davanti a questo riconoscimento del Divino Risorto, la nostra sorpresa si tramuterà in gioia, la gioia vera della Pasqua!

“Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli” (Gv 15,4.7-8). Questa è la vera Pasqua, dono del Cristo Risorto alla sua Chiesa!  Auguri, perché noi siamo la Chiesa oggi!

 

«Rendete grazie al Signore

perché è buono,

perché il suo amore è per sempre».

Cristo, nostra Pasqua,

è risorto, alleluia,

facciamo festa nel Signore! «Fratelli,

se siete risorti con Cristo,

cercate le cose di lassù,

dove è Cristo».

È lui la nostra vita,

la nostra speranza,

il nostro oggi

che prepara il domani…

«Se Cristo non è risorto

– dirà San Paolo –

vuota allora

è la nostra predicazione,

vuota anche la vostra fede».

O Divino Risorto,

consapevoli che la fede è un dono, fa’ che corrisponda l’impegno

di portare ai fratelli la certezza

che tu vivi accanto a noi,

cammini con noi,

condividi le nostre gioie

e le nostre pene

così che, rinnovati dallo Spirito, corriamo per gridare a tutti

che Cristo, nostra vita,

è risorto,

e noi con lui!

Alleluia!

Pace agli uomini

rinnovati nel suo amore!

Auguri!

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