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PD di Mesagne: “L’antifascismo di ieri e di oggi”

da Cosimo Saracino
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L’antifascismo di ieri e di oggi.
(Grazie al quale anche Mesagne Futura può scrivere parole in libertà)
 

“Perché una Anagrafe antifascista nel 2018? Perché sta succedendo qualcosa di preoccupante. Si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato.

Non solo. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale.

In rete e sui social media, sulle testate giornalistiche, nelle dichiarazioni politiche come nei bar e nelle strade. Principi che credevamo forti e stabili e che ci sembrano in pericolo.

Sottoscrivere la Carta ed aderire all’Anagrafe significa prendersi un impegno per la democrazia e a sostegno dei valori della nostra costituzione.”

Questo breve inciso non è un’altra pensata “grottesca” del consigliere Orsini o del locale “agonizzante” partito democratico, bensì sono le ragioni alla base della istituzione dell’Anagrafe Antifascista aperta a quanti si riconoscono nella “Carta di Stazzema”. Sono scritte qui le ragioni per le quali abbiamo ritenuto improcrastinabile l’iscrizione del nostro Comune alla suddetta Anagrafe. Vorremmo tranquillizzare i coordinatori di “Mesagne Futura” sul fatto che non ci ha spinti la necessità di una boccata d’ossigeno a presentare la mozione; piuttosto constatiamo che questa iniziativa del consigliere Orsini, tra le altre e molto più importanti cose, è servita a dimostrare l’esistenza del coordinamento di “Mesagne Futura” del quale, onestamente, non si aveva traccia prima d’ora.

Se si definisce “grottesca” l’istituzione dell’Anagrafe antifascista, allora sono stati grotteschi quei Comuni come Roma, Torino, Firenze che, pur non essendo guidati da pericolosi comunisti, vi hanno già aderito.

Siamo certi che se i coordinatori di “Mesagne Futura” avessero dedicato una piccola parte del tempo che hanno utilizzato per redigere la loro nota a leggere la “Carta di Stazzema”, avrebbero evitato di incamminarsi su un terreno scivoloso e sconveniente come invece hanno fatto.

Se l’antifascismo di oggi è una cosa “ridicola” allora vale la pena di ricordare che se anche “Mesagne Futura” può scrivere le sue parole in libertà è grazie all’antifascismo e a chi ne ha mantenuto  viva la memoria fino ad oggi. Il fascismo non è solo un accidente della storia, un periodo in cui ha prevalso una visione retriva ed arcaica del mondo che ha negato diritti, libertà e la vita stessa agli uomini. Per questo dichiararsi antifascisti oggi non è un fatto meramente ideologico come vorrebbero far credere gli estensori della nota di “Mesagne Futura” , significa piuttosto condurre una battaglia di civiltà a difesa del diritto di ogni uomo ad “autodeterminarsi, avere un lavoro, condurre un’esistenza dignitosa”; significa affermare il “valore dell’istruzione, la possibilità di ognuno di accedere ad una informazione libera”, il “valore della giustizia e di un giusto processo”, la “tutela delle minoranze”, il “rifiuto di ogni schiavitù, tortura, punizione crudele e inumana”.

Tutti valori che basterebbe scorrere le cronache quotidiane per rendersi conto di come stiano venendo in discussione nel mondo e nel nostro Paese e, cosa ancora più drammatica, sembrano non appartenere ai valori di riferimento dei più giovani. Dovrebbero essere molto più accorti i coordinatori di “Mesagne Futura” – ma forse davvero chiediamo molto – nell’accusare PD e ANPI, strumentalizzando l’opera di qualche fanatico, di antisemitismo strisciante nei giorni in cui, a Gaza, per mano di uno Stato forse dimentico del dramma inflitto al suo popolo muoiono ammazzati civili inermi tra i quali una creatura di otto mesi.

E’ molto grave, a nostro avviso, che si esprima in questo modo un movimento, coinvolto nel governo della città, di cui fa parte il Presidente del Consiglio che normalmente rappresenta e tutela le Istituzioni, lo stesso che dovrà decidere se ammettere o meno la mozione del consigliere Orsini all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale. Come si comporterà il Presidente del Consiglio dopo la nota di “Mesagne Futura”? Non ci sembra questa domanda e questa preoccupazione impertinente e fuori luogo.

Al Sindaco, insieme al quale ci riconosciamo in una Mesagne antifascista e al pari suo riteniamo che quella mozione debba approdare ed essere votata in Consiglio Comunale, chiediamo se non sia arrivato il momento di dichiarare fallace l’assunto secondo il quale si possono “lasciare sotto traccia, senza rinnegarli, i riferimenti ideologici” pur di mettere dentro uno stesso cartello elettorale chi considera l’antifascismo un valore e chi una cosa ridicola? Noi abbiamo sempre detto e scritto quanto fosse pericolosa questa deriva e ci sembra che i nodi col tempo stiano venendo al pettine. Ribadiamo che non si tratta di alzare o ammainare vecchie bandiere, ma di incarnare alcuni valori per poter governare bene una città, rigenerarne i luoghi, valorizzarne la storia e la cultura, difendere le opportunità di tutti, riconoscere il valore insito in ogni persona quale che sia la sua condizione, far vincere la legalità e la giustizia laddove potrebbero prevalere la forza e il sopruso. Tutto questo è per noi essere antifascisti oggi e, con buona pace dei coordinatori di “Mesagne Futura”, lo rivendichiamo con orgoglio confidando che altrettanto faranno coloro che da sempre dicono di riconoscersi nei valori di una sinistra democratica e quindi antifascista.

Partito Democratico Mesagne.

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