Comunicato stampa: “Che una soluzione per alleviare il disagio dei residenti andasse trovata, e che bisognava mettere tutte le attività nelle condizioni di ripartire, specie dopo il periodo difficile che abbiamo, tutti quanti, attraversato, non c’è ombra di dubbio. Ma niente può giustificare la scelta di asfaltare, seppur provvisoriamente, il principale asse viario del nostro centro storico. Né può essere sufficiente la soluzione postuma di colorare l’asfalto nel tentativo di alleviare l’impatto visivo dell’intervento effettuato. Non basteranno i “writers”, la cui arte merita rispetto e soprattutto merita di non essere strumentalizzata, a colmare le lacune di una programmazione praticamente inesistente. Checché ne dicano il sindaco, gli assessori, gli esperti e i consulenti, che dall’essere i difensori del centro storico si sono auto-declassati a difensori d’ufficio dell’amministrazione, questo scempio si poteva e si doveva evitare. E non si scomodi, per carità, una pandemia mondiale per giustificare scelte ingiustificabili. Chiediamo, infatti, all’assessore ai lavori pubblici come mai non sono stati rispettati i tempi che egli stesso aveva indicato quando, nell’agosto 2019, dichiarò ad una testata online locale che entro la fine di febbraio 2020 i lavori sarebbero stati conclusi e che Piazza “Vittorio Emanuele”, ormai liberata dal cantiere di AQP, sarebbe stata addirittura oggetto di un intervento di riqualificazione? Se fossero stati rispettati gli impegni assunti pubblicamente, i lavori nel centro storico sarebbero terminati già prima del lockdown dovuto alla diffusione del coronavirus. Ma anche nel ritardo, che ormai aumenterà sempre più, come mai in due mesi, cioè dal 4 maggio ad oggi, non si è pensato di risolvere il problema con altre soluzioni, che esistono e che sono meno impattanti, non solo da un punto di vista visivo, dell’asfalto? E’ troppo facile presentare oggi questa scelta come inevitabile, accampando giustificazioni quanto meno discutibili per autoassolversi, non curanti del fatto che, così facendo, si indebolisce sempre più quella tensione ideale, che apparteneva a sindaci ed amministratori del passato e che fu trasmessa alla città, grazie alla quale il centro storico è stato recuperato, conservato e valorizzato. Il successo del nostro borgo antico è dispeso dalla grande determinazione di amministratori locali capaci e lungimiranti e della parte di città che, con coraggio, li ha seguiti, credendo ed investendo nel centro storico. Mentre ci chiediamo che idea si faranno della nostra città quei turisti che capiteranno qui per la prima volta, ai quali nessuno spiegherà che la scelta di asfaltare alcune delle principali vie del centro storico è provvisoria: resteranno estasiati dall’asfalto colorato? Torneranno? Diranno ad altri di fermarsi a Mesagne? A questa deriva, secondo la quale non esiste un interesse ed un patrimonio comune da difendere con le unghie e con i denti perché possano trarne beneficio tutti, noi ci opporremo ed anche per questo oggi abbiamo scritto agli organi preposti alla tutela del patrimonio storico ed architettonico del nostro territorio, evidenziando tutta la nostra preoccupazione. Non perché siamo disfattisti, come ormai viene abitualmente etichettato chiunque a Mesagne osi contraddire i nuovi “padroni del vapore”, ma perché Mesagne, la sua storia non meritano tanta superficialità”.
Partito Democratico Mesagne
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I Dem hanno perso la sintesi.
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