Talento, passione e attaccamento alle origini. Sono queste le qualità riconosciute in Gabriel Zurlo Sconosciuto, un ex studente dell’Istituto Epifanio Ferdinando che ha voluto realizzare uno spot per la scuola con l’intento di “sdebitarsi” per ciò che ha ricevuto in cinque anni. Un atto d’amore verso una istituzione troppo spesso vituperata e svilita da una legislazione che guarda più ai bilanci piuttosto che al diritto allo studio. Gabriel ha finito il Liceo lo scorso anno diplomandosi con il massimo dei voti. Lui non è stato uno studente qualsiasi, ha consumato i corridoi e i banchi non solo per lo studio ma anche per l’impegno civile. Adesso ha fatto ritorno in via Eschilo a Mesagne per realizzare uno spot semplice ma significativo in cui invita altri giovani ad innamorarsi di questo Istituto. “La scuola è come la mia casa” ci ha confidato nell’intervista che vi proponiamo. L’idea di realizzare questo spot gli è venuta sotto la doccia. Il messaggio ripercorre lo stile dei social con la frenesia di racimolare quanti più like. I protagonisti sono gli studenti in corso, dal primo al quinto anno, e pensate un pò c’è anche il preside.
Gabriel, proviamo a fare questa intervista. Iniziamo col raccontare chi sei? Sono Gabriel Zurlo Sconosciuto, ho frequentato fino a Giugno il Liceo Scientifico Epifanio Ferdinando di Mesagne dove ho avuto il piacere di maturarmi con 100 e lode e da quest’anno studio Giurisprudenza all’Università Bocconi. Mi definisco come una persona attiva ed eclettica: non so stare mai fermo, ho tantissime idee per la testa che spesso fanno capolino anche durante la notte, mi piace lavorare per gli altri e con gli altri per dare un contributo in tutte le realtà in cui mi trovo. Mi interesso a tante, troppe, cose e mi metto sempre in gioco. Così è iniziata la mia esperienza come Rappresentante degli Studenti dell’IISS Ferdinando che per tanti anni ho portato avanti sia all’interno dell’Istituto sia nella Consulta Provinciale degli Studenti. Lo stesso eclettismo mi ha portato a fondare una associazione, a studiare pianoforte, a interessarmi alla grafica pubblicitaria e intraprendere nuove strade di rappresentanza qui in Bocconi dove peraltro dovrei tenere un corso di grafica per studenti. Come si è capito mi piace impegnarmi e dare un contributo ma soprattutto mi piace conoscere sempre cose nuove; forse quest’ultima è proprio la qualità di me che preferisco.
Come ti è venuta l’idea dello spot dopo che ti sei iscritto all’università? Quando sono arrivato qui a Milano ho avuto l’opportunità di confrontarmi con una nuova realtà. Mi sono reso conto per la prima volta di quanto l’Epifanio Ferdinando avesse contribuito a darmi fondamento, a costruire la mia personalità, a rendermi sicuro di me. Pensavo “Come posso sdebitarmi di ciò che ho ricevuto in questi anni?” Mentre un giorno facevo la doccia ho immaginato quali consigli avrei potuto dare al me di cinque anni fa, quando iniziavo il Liceo. In questo modo ho maturato l’idea di tornare per qualche giorno a Mesagne e stare nei corridoi e nelle classi con i ragazzi delle prime classi. Volevo rendermi utile, cercare di alleviare quell’ansia che tutti i ragazzi hanno nel cambio di scuola, cercare di dare loro qualche consiglio non richiesto da fratello più grande. Con loro è nata l’idea dello spot. Ho deciso di rendere partecipi vari studenti, dalla prima alla quinta classe, che potessero testimoniare la loro esperienza a coloro che magari non conoscono l’ambiente della nostra scuola.
Come è stato tornare nei corridoi dell’Epifanio Ferdinando? L’Epifanio Ferdinando è stato sempre la mia seconda casa. Ci sono stati periodi in cui trascorrevo più tempo lì che a casa con mia madre. Tornare lì, dunque, è stato come tornare a casa propria. Ho rivisto gli stessi volti accoglienti di sempre, i corridoi che conosco come le mie tasche, i volti degli studenti che ho amato per tanti anni e dei nuovi studenti che timidamente si apprestano a questa nuova esperienza. E’ stato suggestivo tornarci. Non so descriverlo bene. E’ come quando un fuorisede vede la mamma dopo tanto tempo.
Cosa vuoi comunicare con questo spot? Lo spot, a questo punto, potrebbe essere considerato come un tributo alla mia scuola: il riconoscimento dovuto di un merito. Voglio comunicare la gratitudine mia e anche dei miei amici verso una scuola cui abbiamo dato tanto ma che ci ha restituito ancora di più. Il nostro obiettivo era di comunicare ciò che dell’Epifanio Ferdinando ci piace: l’accoglienza, i docenti, il percorso che facciamo con loro, l’aiuto che viene fornito a ogni studente, l’ambiente sereno, l’aria da grande famiglia, l’importanza che viene attribuita a ognuno, la possibilità di esprimersi liberamente, il calore che si percepisce quando si entra lì. E’ una testimonianza ex post ma anche ex ante. Ci rivolgiamo ai ricordi di tutti coloro che sono passati di qui ma anche a tutti coloro che magari hanno la mezza idea di venirci. Ebbene, se ciò che piace a noi piace anche ai futuri liceali allora l’Epifanio Ferdinando è il posto giusto per loro.
Perchè hai voluto inserire il preside e non un professore? L’Epifanio Ferdinando non è una scuola priva di difetti. Anzi, tante volte ho avuto battibecchi con docenti, preside e personale vario. Ho avuto il piacere sempre di confrontarmi con tutti e di apprendere sempre dal dialogo. Avrei dovuto inserire tutti i professori, perché ognuno di loro contribuisce il qualche modo a rendere l’Epifanio Ferdinando speciale e strano così com’è. Ho preferito far parlare gli studenti, che sono i destinatari del lavoro dei docenti, e far concludere il Preside come simbolo di unità fra tutti noi: studenti, docenti, personale. Quando entri a far parte dell’Epifanio Ferdinando è un’esperienza a tutto tondo che può essere immaginata come quella porta che si apre davanti a te.
Cosa ha di speciale l’Epifanio Ferdinando, secondo te? Come dico nel video, l’Epifanio Ferdinando è una porta per il futuro. Se gli studenti riescono a cogliere tutte le opportunità che il nostro Liceo fornisce, saranno sicuramente avvantaggiati in futuro. L’Epifanio Ferdinando mi ha fornito una formazione ampia grazie ai miei professori, alle conferenze e incontri extra curriculari, ai progetti, a tutte le esperienze fatte. La possibilità di sperimentare, sbagliare e recuperare: forse è questa la cosa che mi piaceva di più all’Epifanio Ferdinando.
Obiettivi nella vita? Le possibilità che mi si sono aperte sono tante e spero di riuscire innanzitutto nel mio percorso di studi. Per il futuro, chissà. Mi piacerebbe intraprendere una carriera a livello internazionale magari nell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Legali o, restando in Italia, provare la carriera diplomatica alla Farnesina. Per ora tutti sogni, magari un giorno realtà.