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Pompeo Molfetta: “Si spedono soldi in consulenze senza la sicurezza di ricevere il finanziamento”

da Cosimo Saracino
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Il Consigliere comunale dott. Pompeo Molfetta del movimento Libero & Progressista, invia una nota su un richiesta di finanziamento avanzata dall’Amministrazione comunale nel mese di Luglio. Ecco il testo del Comunicato stampa:

“In data 31 Luglio 2019 (prot. n° 22922) l’ing. Pagliara Francesco, di San Vito dei Normanni, si autocandida alla redazione di un progetto preliminare/studio di fattibilità per la realizzazione di un’opera pubblica in favore del Comune di Mesagne da proporre a finanziamento Ministeriale ai sensi della legge finanziaria n° 205 del 27/12/2017.

Per effetto dell’ art. 1 comma 853 della legge citata, in particolare, vengono stanziate a favore dei comuni risorse importanti per la messa in sicurezza di immobili pubblici o parti di territorio.
Per il 2020 lo stanziamento previsto è di 400 milioni di euro con una soglia massima concedibile di 5.220.000 di euro a progetto, sempre che questo sia rispondente ai requisiti richiesti e che la documentazione sia inviata entro il 15 settembre 2019 sul portale ministeriale specificamente dedicato.

In data 12 settembre 2019 (det. 1779) il responsabile del settore Lavori Pubblici, senza un atto d’indirizzo politico preliminare formalmente espresso, autorizza la redazione di uno studio di fattibilità tecnico economico per la realizzazione del “..Parco Canale Capece a ridosso del quartiere Seta e sistemazione idraulica di parte del centro abitato” e lo assegna all’ing. Pagliara.
Per l’opera viene complessivamente richiesto un finanziamento di 5 milioni di euro, mentre l’onorario del tecnico incaricato viene quantificato in 16.830 euro da imputare sul bilancio proprio del Comune. Il giorno dopo, il 13/9/2019, la Giunta Municipale approva lo studio di fattibilità, il quadro economico presentato, lo candida a finanziamento e nomina Responsabile Unico del Procedimento l’ing Perrucci.

Ribadiamo la tempistica: il giovedì il capo Ufficio Tecnico da’ mandato all’ingegnere Pagliara di redigere il piano di fattibilità, il venerdi il piano è pronto e la Giunta lo approva, il giorno dopo, sabato 14, o al più domenica 15, gli atti vengono caricati sul portale e inviati al Ministero degli Interni.
Solo qualche giorno dopo arriva la fattura per la parcella a saldo dell’incarico svolto che ammonta a 17.505 euro ed il 14 ottobre 2019 (det. n°2030), con inusuale tempestività, la fattura viene regolarmente liquidata.
FINE DELLA STORIA

Dalla sequenza temporale degli atti amministrativi sia tecnici che politici si direbbe che il Comune non sia il committente di un’opera pubblica strategica elaborata e discussa, ma piuttosto il ricettore di un “format” preconfezionato, ben ispirato, che gli viene offerto (non certamente gratis) dall’esterno. Il progetto non è specificatamente inserito nel programma triennale delle opere pubbliche, così come prevede rigorosamente la norma, pena l’esclusione dal finanziamento. Eppure la Giunta Municipale avrebbe potuto inserirlo all’interno della delibera di variazione urgente approvata giusto il 13 settembre u.s. Ora speriamo che ci sia consentito di agganciare il progetto presentato a qualche altro preesistente nel documento di programmazione delle opere pubbliche altrimenti siamo fuori. Incrociamo le dita e speriamo bene.

Ovviamente, stante il fulmineo percorso amministrativo, non si è avuta alcuna comunicazione ne’ discussione all’interno e all’esterno delle istituzioni, pur trattandosi di un’opera importantissima che risolverebbe definitivamente il rischio idrogeologico di un’area critica, che darebbe alla città un altro parco urbano oltre ad un’ampia superficie drenante a ridosso del canale Galina e che darebbe un’autonoma canalizzazione al deflusso delle acque bianche in tutto il quartiere Seta. Poco male, faremo in tempo a ritornare e approfondire meglio il tutto se e quando ci sarà concesso il finanziamento altrimenti non ne sentiremo più parlare. Intanto quello che doveva esser fatto è stato fatto!!

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1 commento

Maria venerdì, 18 Ottobre 2019 - 22:17

Il titolo di questo articolo è fuorviante e non chiarisce le intenzioni di chi scrive.
Non credo che il problema riguardi, come si vuol fare intendere, esclusivamente il compenso dell’ingegnere, ma la tempestività con cui il progetto è stato realizzato ( ma era già pronto? E come mai ?) e la fattura liquidata. Un record se si pensa alla lentezza con cui vengono accreditati, per fare solo un esempio, gli stipendi agli educatori delle cooperative sociali del nostro territorio.
Personalmente la cosa che più mi colpisce è il silenzio in cui si sviluppano alcune procedure che andrebbero invece rese note perché sono importanti, come in questo caso.
A quanto pare nemmeno nelle sedi opportune se ne è parlato, ( “Eppure la Giunta Municipale avrebbe potuto inserirlo all’interno della delibera di variazione urgente approvata giusto il 13 settembre u.s.”). Speriamo che a Mesagne arrivino i 5 milioni, una cifra enorme, per realizzare questo progetto perché nel caso contrario avremo solo buttato via 17,505, tantissimi soldi nostri.
Ma sicuramente così non sarà perché il sindaco tiene assolutamente al disastrato (a detta sua) bilancio comunale e perché ha dichiarato in un’intervista che avrebbe seguito l’iter di qualunque progetto, controllando personalmente e passo passo l’operato dei funzionari del Comune, a differenza di quanto ha sempre fatto il suo predecessore.
Quindi aspettiamo di ricevere questi 5 milioni per risolvere, finalmente, l’annoso problema degli allagamenti nella zona mercato che sará così, finalmente, riqualificata.
Intanto i cittadini mesagnesi dovrebbero avere rassicurazioni a riguardo e risposte.

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