(da BuoneNuove febbraio 2023) – La storia dell’Associazione Combattenti e Reduci di Mesagne è lunga un secolo. Un sodalizio che ha visto tante vedove, militari di ritorno dalla Guerra e familiari che ricordavano il sacrificio dei propri cari. Una storia che è degna di essere raccontata partendo proprio dalle origini. Sfogliando i faldoni con i documenti presenti nell’archivio, il nuovo gruppo dirigente (nella foto) ha rintracciato un importante scritto di cui vi diamo conto. Il 6 ottobre del 1923 il Prefetto di Lecce scrisse a tutti i Sindaci della Provincia, compreso quello di Mesagne, una lettera con oggetto: “Nuova Associazione delle Madri, Vedove e delle famiglie dei caduti in guerra”. È questo il primo documento conservato nella sede dell’Associazione Combattenti e Reduci che certifica l’apertura nella nostra città della sezione. Il Prefetto chiedeva ai Sindaci in carica, in seguito alla costituzione di un “Comitato centrale per predisporre lo Statuto dell’ente”, di predisporsi per creare le sezioni nei vari Comuni. I primi cittadini si dovevano adoperare per mettere a disposizione un locale di proprietà del Comune dove accogliere i fondatori di questo nascente sodalizio. Sono trascorsi cento anni da quella decisione di costituire a Mesagne una sede in cui convogliare le attività sociali per commemorare chi ha dato la vita per difendere la Patria. E dopo un secolo, possiamo affermare, che le iniziative non si sono fermate anzi hanno avuto una vivificazione.
Negli ultimi tempi sono tante le iniziative in cui i soci si adoperano per informare i giovani dei drammi e delle perdite che la nostra città ha subito durante tutte le guerre. Un impegno morale e didattico apprezzato da tutte le istituzioni, soprattutto scolastiche, che in diverse occasioni hanno chiesto l’ausilio della Sezione dedicata al generale “Giovanni Messe”. Ma questa attività di divulgazione avrà nei prossimi mesi una impennata con la realizzazione di un piccolo museo all’interno della sede di piazza Orsini del Balzo. Probabilmente nel mese di aprile verrà tagliato il nastro di uno spazio espositivo che arricchirà l’offerta culturale della nostra città. Questo progetto è stato finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo all’interno del “Fondo per il funzionamento dei piccoli Musei”. BuoneNuove ha avuto il privilegio di entrare e vedere un primo allestimento che vi assicuriamo essere molto interessante. All’interno di teche ben sigillate ci sono le armi utilizzate nella prima e nella seconda Guerra Mondiale.
Tutti cimeli recuperati con il solo scopo di informare le giovani generazioni. Ci sono gli strumenti di comunicazione utilizzati dai soldati, gli elmetti, la sirena e tanti cimeli storici raccolti con attenzione dai soci. Giovanni D’Aloisio, appassionato di storia locale, ha curato personalmente ogni aspetto collaborando con tutti i soci per la creazione di una struttura permanente aperta al pubblico.