Si chiama nowcasting ed è un gioiellino tecnologico che riesce a prevedere un temporale con sei ore di anticipo. Nella nostra provincia ne sono stati costruiti due: uno si trova in una campagna di Torchiarolo e l’altro è a Mesagne nei pressi del depuratore sulla San Vito Scalo. Entrambi, però, non funzionano. Tutto fermo. I radar acquistati con 1,8 milioni di euro di fondi pubblici nel 2009 non sono mai stati accesi. A Torchiarolo i ladri hanno portato via gruppi elettrogeni e altri macchinari del valore di migliaia di euro. A Mesagne, invece, per l’attivazione manca l’allaccio all’energia elettrica. Entrambi i radar sono stati progettati da un fisico di fama internazionale, Franco Prodi, fratello del già presidente del consiglio Romano. Il maggior esperto in italia di fisica dell’atmosfera, di grandine e di nubi. Il professor Prodi nei giorni scorsi è venuto a Mesagne per incontrare il primo cittadino. In quella occasione ha spiegato al sindaco l’importanza di questo strumento ed ha chiesto all’Amministrazione di farsi carico delle utenze per attivare il radar. Richiesta che verrà presa in considerazione dalla giunta.
Mentre il radar mesagnese realizzato con un bando regionale rimaneva spento, ci sono state le alluvioni del 10 settembre scorso a Mesagne e Ostuni e i nubifragi sul Gargano che hanno causato la morte di un settantenne travolto dalla furia delle acque a San Severo. Tutti eventi che Nowcasting avrebbe potuto prevedere con netto anticipo rispetto alle tecnologie tradizionali, racconta il Nuovo Quotidiano di Puglia che ha segnalato il caso. “Conservo tutti gli sms che ho inviato e ricevuto dal presidente Michele Emiliano – commenta il professore Franco Prodi – la questione è stata affidata al vicepresidente della Regione, Antonio Nunziante. Mi è stato detto che nel 2015 non c’erano fondi a disposizione. Ho aspettato il 2016, ma nulla. Emiliano non risponde più”.
Eppure, fa sapere lo scienziato, con questo strumento si potrebbero prevedere temporali con molte ore di anticipo visto che il radar è in grado di conoscere movimento, spostamenti e intensità delle precipitazioni, evitando danni e morti e creando, sotto il controllo del Cnr, un centro per la previsione metereologica a breve e brevissimo termine su scala regionale.
La replica della Regione, sui motivi per cui quella tecnologia è ferma da sette anni, non potrebbe essere più chiara: “Mancano i soldi, per mettere in piedi il Nowcasting servono almeno 200mila euro all’anno – commenta il vicepresidente Nunziante – soldi che non abbiamo. Dovremmo sottrarre risorse alla Forestale o ai vigili del fuoco con i quali abbiamo delle convenzioni che garantiscono la sicurezza durante le emergenze meteorologiche. Il problema è squisitamente economico, visto che questa tecnologia si aggiungerebbe ai sistemi di sicurezza di cui disponiamo e che funzionano perfettamente”.
Fonte Repubblica e Nuovo Quotidiano di Puglia