È dal 2015, esattamente dalla nuova amministrazione, che chiediamo sovente e ripetutamente di affrontare in maniera seria e “politica” il fenomeno del RANDAGISMO. Lo conosciamo bene questo problema. Ogni giorno, sul territorio di Mesagne, tutti i volontari si ritrovano a gestire e risolvere situazioni sostituendosi a chi ne ha il compito di dovere: cani vaganti di proprietà, cani denutriti, cani malati, cuccioli che ignari del pericolo percorrono le strade più trafficate della città e branchi che si stanziano nei quartieri allarmando il vicinato. Un fenomeno, quest’ultimo, che non aveva mai coinvolto Mesagne.
A tutto questo, si aggiunge la gente che non tollera la convivenza con il “diverso” e che di conseguenza alimenta e ingigantisce il randagismo.
Il problema ora è diventato un serio pericolo. Perché?
Fino a qualche mese fa, le segnalazioni che arrivavano venivano subito risolte mandando gli animali in Canile; quando era possibile se ne occupavano le Associazioni e i volontari sul territorio mentre il Sindaco, dal canto suo, non percepiva l’evolversi rovinoso della realtà. Sembrava quasi che il randagismo fosse solo un’allucinazione degli “animalisti”.
Il Canile Comunale, da due mesi, è chiuso. Adesso il problema è davanti agli occhi di tutti e se è vero che siamo esseri dotati di un certo grado di sensibilità – più o meno risvegliato – e che ci accomuna il pensiero secondo cui nessuno meriterebbe di condurre un’esistenza di prigionia, solitudine e abbandono, è tempo di mobilitare le coscienze e di affrontare la questione di petto.
Un momento, potrebbe esclamare qualcuno, ma non abbiamo l’assessore. Perché affaccendarsi a programmare riunioni con persone che non saranno mai responsabili del settore? Meglio aspettare che gli incarichi si ripristinino.
Chi aveva assunto la responsabilità – anche piuttosto rognosa – del ruolo è stata messa da parte e senza che si manifestasse rammarico di alcun tipo. Ringraziamo l’assessore Pisano’ per avere accolto le nostre istanze e cercato di risolvere il problema, anche se avrebbe avuto bisogno della collaborazione di tutte le istituzioni con una chiara direzione Politica.
Chi ha regolamentato le sostituzioni, oltretutto, ha pensato bene di tralasciare il settore “randagismo” in virtù di faccende politico-amministrative più “importanti”. Eppure, sappiamo che un consigliere delegato esiste: dove sarà mai?
Di seguito, il piano per un nuovo modello di gestione, tutela e prevenzione della causa animale sul territorio che abbiamo proposto a più mandate senza che mai venisse preso in considerazione.
- Redigere un censimento dei cani randagi che circolano nel territorio e iniziare a sterilizzare per scongiurare ulteriori nascite.
- Fare un controllo sostenuto sui cani. Verificare che siano muniti di Microchip, per esempio, per non incorrere nel rischio di nuovi abbandoni a catena, multabili per legge.
- Fare una campagna di sterilizzazione sui cani padronali (succede che i randagi abbiano un proprietario nella quasi totalità dei casi).
GIUGNO 2017: 3 anni in cui non è successo nulla!
Dalla prima riunione con il sindaco e delegato, il problema non ha avuto mai nessuna risoluzione e neanche risposta.
Nessun assessore si è dimostrato prodigo nel dialogo con le Associazioni, né è stato interessato al smantellamento dei sistemi di credenza obsoleti che hanno contribuito solo al peggioramento della situazione.
Noi, però, non ci siamo fermati e abbiamo insistito nel domandare INNUMEREVOLI incontri. Cosa abbiamo ottenuto? Le solite promesse e, talvolta, nemmeno quelle.
Non ci resta che attendere che il nuovo assessore alle politiche animali si faccia carico del problema prima che assuma le proporzioni di una catastrofe irreversibile.
Intanto continuano le nostre campagne di adozione per i cani del canile e per i cani sul territorio che potete trovare sulla pagina Facebook “Gli Amici di Snoopy” e sul nostro sito web http//giliamicidisnoopy15.wixsite.com.
Sperando di aver scosso le menti delle persone, vi auguriamo una buona estate. NON ABBANDONATE !