Vogliamo pubblicare un ricordo del prof. Alvaro Ancora scritto dal prof. Ermes De Mauro. Il testo è stato prodotto per il nuovo sito dell’associazione Di Vittorio, ma considerando la profondità del testo abbiamo voluto rimbalzarlo attraverso QuiMesagne.
“Il prof. Alvaro Ancora, è stato tra i docenti più amati e temuti per diverse generazioni di giovani mesagnesi. È’ stato un fine linguista e un impareggiabile professore di latino al Liceo Scientifico “F. Muscogiuri” di Mesagne.
“Non la morte, né il tempo potrà cancellare la più pura idealità d’uomo che fu il prof. Alvaro Ancora, scomparso il 26 Agosto scorso. Stroncato nell’arco di pochi mesi da una malattia incalzante quanto violenta, che gradualmente aveva debilitato il corpo e trasfigurato inesorabilmente lo spirito e l’intelletto, lascia un ricordo indelebile in quanti ebbero il privilegio di conoscerlo e apprezzarne le doti di umanista nel significato più esteso e profondo del termine. La nostra amicizia risaliva ai tempi della giovinezza, anche perché mio padre e il suo erano legati, in tempi non facili, da sentimenti autentici di stima e di affetto, onde il nostro rapporto aveva radici ben solide e si nutriva di conversazioni interminabili, soprattutto telefoniche, in cui egli era sempre pronto ad elargirmi consigli preziosi e suggerimenti indispensabili su argomenti di ogni genere, che spaziavano dagli avvenimenti della quotidianità (politici, personali, ecc) alle questioni didattiche e metodologiche della scuola, cui Alvaro ha dedicato con encomiabili entusiasmo e passione una vita intera.
Mi manca molto, sì, la sua straordinaria vitalità intellettiva, il suo naturale spontaneo modo di essere e di esistere.
Non prescindeva mai dalla logica sillogistica anche nella conversazione spicciola, la quale subito si ammorbidiva e diventava nobile ed erudita, appunto
per la facilità con cui egli, anche sul faceto, dimensionava il discorso alla misura eccezionale della sua mente.
Era un raffinatissimo filologo e glottologo, e lo era a tal punto da dover mirare il linguaggio ed affidare le più ardue costruzioni della logica a proposizioni semplici quanto chiare.
Sembrava essersi formato, infatti, alla tecnica della scuola di Atene e, ad onor del vero, un riflesso di ellenismo puro era nel suo spirito, sensibile all’estetica migliore, interessato alla cultura più vasta, intesa come “universitas”senza confini e spartizioni.
Ne conseguiva che, forte della sua preparazione umanistica, sapeva esprimere, scrivendo e parlando, i concetti più astrusi e difficili, intuiti e maturati nella genialità della sua mente, con parole chiare e semplici, così che sulle stesse non era necessario fermarsi per comprenderne il significato.
Gobettiano “ usque ad unguem” , dopo aver lasciato per raggiunti limiti di età la scuola, in cui aveva dato il meglio di sé per oltre un quarantennio da quel
grande italianista e latinista che era stato, si volse agli studi storici; fondatore in Oria della società di storia patria, fu attivissimo organizzatore con la stessa solerzia e rara competenza con cui per tanti anni si era occupato della politica illuminata di Federico II di Svevia.
Mi è capitato in questi giorni di incontrare alcuni alunne ed alunni di Alvaro, ormai quarantenni o addirittura cinquantenni, dal cui volto traspariva il ricordo della sua severità, del suo rigore, della sua onestà, intellettuale, ma più che mai del fascino che esercitavano le sue indimenticabili lezioni per la doviziosa dottrina e l’eleganza dell’eloquio.
Aveva certo le sue manie, le sue piccole fisime, come noi, come tutti i mortali, ma il piatto della bilancia pendeva sempre dalla parte dei pregi e dei meriti, non pochi.
Adesso se n’è andato e non mi rimane che perpetuarne la memoria in compagnia dei tanti libri che mi ha donati ( non ultimo il pregevolissimo vacabolario dal latino del Gaffiot) in tanti lunghi anni di proficua collaborazione professionale, illimpidita dal sostegno di un autentico Maestro, ma soprattutto di una sincera incondizionata amicizia.
Sit levis illi terra!
Ermes De Mauro”