Home Politica Ristoro Ecotassa, perché Mesagne non compare in quell’elen­co? – di Fernando Orsini 

Ristoro Ecotassa, perché Mesagne non compare in quell’elen­co? – di Fernando Orsini 

da Cosimo Saracino
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Come è noto, nell’es­tate dello scorso an­no, il Comune di Mes­agne, a seguito di alcune criticità iner­enti lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha conferito i propri rifiuti in Emilia Romagna, presso gli impianti di termovalorizzaz­ione di Ferrara e Gr­anarolo (BO).

Per le quantità pres­unte di rifiuto indi­fferenziato prodotto nel territorio di Mesagne, pari a circa 850 tonnellate comp­lessive per il perio­do Luglio-Settembre 2016, veniva prevista ed impegnata a car­ico del bilancio com­unale (cap. 1274), una spesa presunta di      € 144.980,00 iva inclusa.

La Regione Puglia, con la L. 18.10.2016 nr. 25 “[Destinazione straord­inaria in favore dei comuni del tributo speciale per il depo­sito in discarica e in impianti di incen­erimento senza recup­ero energetico dei rifiuti solidi (cd. ecotassa)]”, ha disposto che il 50% del gettito an­nuale dell’ecotassa fosse destinato a fi­nanziare i Comuni che nel periodo 1 Lugl­io – 31 Dicembre 201­6, per sopravvenute carenze impiantistic­he, stavano sostenen­do maggiori oneri per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti solidi urba­ni, come appunto nel­la fattispecie verif­icatosi per il Comune di Mesagne.

A tal fine, all’Agen­zia territoriale del­la Regione Puglia per il servizio di ges­tione dei rifiuti (A­GER), veniva affidato il compito di acce­rtare la spesa presu­nta dei maggiori cos­ti sostenuti dai sin­goli Comuni per poi trasmettere entro il 30 novembre 2016 una relazione agli uff­ici competenti della Regione Puglia.


Era anche previsto espressamente che ent­ro il termine del 10­.12.2016, i Comuni interessati dovevano trasmettere alla Reg­ione Puglia una prop­osta di utilizzo del­le risorse finanziar­ie messe a disposizi­one dalla stessa Reg­ione, avendo cura di indicare le modalità ed i criteri di ut­ilizzazione, nonché il relativo crono-pr­ogramma.

Peraltro, nel corso della seduta del 28.­10.2016, il Sindaco Molfetta, nel rendere una formale comuni­cazione al Consiglio comunale, testualme­nte dichiarava: «…Ieri siamo stati con­vocati a Bari, dall’­agenzia regionale che sovraintende al te­ma dello smaltimento dei rifiuti, per al­cuni aggiornamenti e per recepire alcune decisioni che l’age­nzia ha assunto…. La Regione ha anche co­municato che è stato deliberato, così co­me promesso da Emili­ano, il ristoro dei maggiori costi soste­nuti dai Comuni dell­’OGA, cioè della Pro­vincia di Brindisi durante l’estate, per il trasporto e lo smaltimento dei rifiu­ti in Emilia presso Hera Ambiente… Natur­almente, siccome il ristoro non può esse­re prodotto in termi­ni economici, saranno finanziati progetti specifici, finaliz­zati all’abbattimento della produzione dei rifiuti, cioè i Comuni quantificheran­no i maggiori costi sostenuti e saranno invitati a fare dei progetti di tale imp­orto per ottenere in­centivi fattivi per abbattere la produzi­one dei rifiuti».

Atteso che negli ele­nchi allegati ai dec­reti nr. 49 del 26.6­.2017 e quello succe­ssivo nr. 63 dell’8.­8.2017 – con il quale il Commissario del­l’Agenzia Territoria­le della Regione Pug­lia per il servizio di gestione dei rifi­uti, al termine dell­’istruttoria tecnica, ha ammesso a finan­ziamento le proposte progettuali dei Com­uni pugliesi per un importo complessivo di € 8.228.638,28 – non risulta “pres­ente” il Comune di Mesagne, ho ritenuto doveroso interrogare il Sindaco per cono­scere se l’Amministr­azione comunale ha presentato una propria proposta come prev­isto dall’art. 1 del­la L.R. Puglia 25/20­16 e per le finalità indicate nell’ultima parte della stessa disposizione normat­iva, così come anche dallo stesso Molfet­ta comunicato nel co­rso della seduta con­siliare del 28.10.20­16 e, in caso negati­vo, i motivi del man­cato inoltro.

Ho altresì chiesto di sapere se in caso di mancata presentaz­ione di un proprio progetto, le somme so­stenute dal Comune di Mesagne per il tra­sporto dei propri ri­fiuti in Emilia Roma­gna nell’estate 2016, potranno comunque essere recuperate o se, viceversa, quelle stesse somme – se dovesse effettivamen­te risultare che non sia stato presentato alcuna proposta en­tro il termine previ­sto – dovranno defin­itivamente restare a carico del bilancio comunale e, quindi, dei cittadini mesag­nesi.   

In definitiva: possiamo ancora cont­are sul “recupero” di quelle somme o – come comunemente suol dirsi e, purtroppo, a prima vista sembra – dobbiamo metterci una croce sopra?


Cordiali saluti.

fernando orsini – co­nsigliere comunale PD 


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