Oggi si è concluso “Pensieri, da donna a donna”, un’iniziativa che, attraverso laboratori e momenti di confronto, ha dato voce alle ospiti e agli ospiti della RSA Sant’Antonio di Padova. Un percorso significativo che ha permesso di raccontare il ruolo e l’evoluzione della figura femminile nel tempo, mettendo in luce il valore delle donne nella società e nella famiglia.
Alla presentazione ufficiale erano presenti l’assessore alla Cittadinanza Attiva Anna Maria Scalera, la Madre Generale della congregazione delle Suore Oblate di Sant’Antonio di Padova, Madre Beniamina Sisto, il Capitano dei Carabinieri Vito Sacchi, il Vice Questore della Polizia di Stato Giuseppe Massaro e Franca Rizzo dell’associazione “FiorediLoto”. Insieme, hanno reso omaggio alle straordinarie donne della RSA, custodi di una memoria preziosa e testimoni di un’epoca di trasformazioni.
Il laboratorio, svoltosi dal 3 all’8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è stato reso possibile grazie alla disponibilità della Madre Superiora, delle suore, delle operatrici, della nuova direttrice sanitaria, dottoressa Galeone, e all’associazione “FiorediLoto”, che ha collaborato all’organizzazione del progetto. Un ringraziamento speciale va anche ai familiari degli ospiti, sempre presenti con affetto e partecipazione.
Durante questa settimana di incontri e attività, guidati dall’assistente sociale Laura Spagnolo, gli ospiti della RSA hanno avuto l’opportunità di raccontare le proprie esperienze e riflettere sul ruolo della donna nel tempo. “La maggior parte di loro – ha raccontato l’assistente sociale – ha vissuto epoche in cui le donne erano costrette a “sopportare tutto in silenzio”, spesso per vergogna, per la mancata indipendenza economica o per proteggere i figli. Oggi, grazie alle conquiste sociali, economiche e politiche, la figura femminile ha guadagnato autonomia, libertà e riconoscimento”.
Parlare del passato, condividere storie di vita e discutere di tematiche sociali non è solo un esercizio di memoria, ma anche un modo per stimolare il pensiero, rafforzare l’autostima e sentirsi ancora utili per le generazioni future.
Al termine del progetto, le ospiti hanno accolto l’invito a lasciare messaggi di incoraggiamento per le giovani donne di domani, testimoniando con le loro parole la forza e il valore dell’essere donna.
Questa esperienza ha ribadito l’importanza di una RSA che non sia solo un luogo di assistenza, ma anche di ascolto, dialogo e dignità, indipendentemente dall’età o dalla condizione psico-fisica.