Personale del Commissariato di Mesagne nella giornata di ieri ha denunciato a piede libero un mesagnese per furto aggravato.
L’attività si avviava in seguito alla denuncia di una persona residente nella cittadina messapica, che nei primi giorni del mese denunciava in Commissariato di aver subito un furto nella sua casa di campagna, da cui erano state asportate, tra le altre cose, due condizionatori completi, una lavatrice ed una caldaia murale.
Pochi giorni dopo, la stessa vittima contattava il personale del Commissariato cui riferiva di aver appreso che su un noto sito di commercio era stata esposta un’offerta di vendita di una caldaia murale molto simile a quella asportata. Gli agenti avviavano le attività di riscontro risalendo innanzitutto alla corretta identità dell’inserzionista, riscontrando che era di Mesagne e che era una persona nota agli investigatori in quanto già in passato si era resa responsabile di reati contro il patrimonio.
Questi veniva pertanto rintracciato e gli veniva chiesto della merce posta in vendita; di fronte alle domande degli agenti assumeva un comportamento apparentemente collaborativo, tanto da indicare di aver acquistato in precedenza la merce presso un negozio di un centro della provincia. Gli agenti chiedevano di poter visionare quanto costituiva oggetto dell’offerta di vendita, e per questo si recavano in un garage in Mesagne ove era custodita la merce.
La tesi del “venditore” sulla liceità del possesso della merce che voleva vendere veniva confutata in quanto gli operatori avevano provveduto a farsi consegnare dalla vittima il libretto di uso e manutenzione della caldaia su cui era riportato il numero di matricola, oltre a una serie di univoche ed importanti informazioni. Il numero di matricola letto sulla caldaia coincideva con quello riportato sul libretto che la vittima aveva consegnato. Nell’occorso all’interno del medesimo garage, veniva notata la presenza di una lavatrice e di due condizionatori completi in ordine ai quali veniva rivendicata genericamente la proprietà, ma che non combaciavano del tutto con quelli descritti in sede di denuncia, per cui venivano affidati al presunto proprietario.
Su sollecitazione degli agenti, già il giorno dopo la vittima consegnava i certificati di garanzia di quanto a lui asportato, da cui si evincevano le matricole degli elettrodomestici, coincidenti con quanto rinvenuto. Gli operatori pertanto ritornavano nuovamente presso il garage in compagnia del responsabile del possessore dei beni, provvedendo alla consegna all’avente diritto di quanto di sua proprietà, provvedendo a denunciare il responsabile dei reati nel frattempo accertati.
1 commento
Ma questo era un vero idiota, devo dire che sembra una barzelletta….
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