Salta la perizia tecnica richiesta dalla Procura delle Repubblica di Brindisi sul cantiere di via Maiella, dove lo scorso 29 settembre perse la vita il mesagnese Benito Branca. Questa mattina lo Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro) ha vietato a tutti i tecnici di entrare nella casa in ristrutturazione alla periferia di Mesagne perché non c’erano le condizioni minimi di sicurezza previste dalla Legge. I professionisti hanno potuto verificare solo la parte esterna dell’immobile senza poter entrare dentro la casa.
All’appuntamento c’erano anche gli avvocati delle parti coinvolte nella vicenda giudiziaria con i loro periti. L’obiettivo era quello di definire chiaramente la situazione dell’immobile e le condizioni di sicurezza del cantiere al momento dell’incidente. I periti di parte saranno impegnati a stilare dei documenti con le loro valutazioni che verranno utilizzati dagli avvocati per le controdeduzioni nel processo che si aprirà alla conclusione delle indagini.
Certo i professionisti incaricati dalla Procura poco diranno in più rispetto alla dinamica che ha portato alla morte di Benito impegnato nei lavori di demolizione della pensilina. Un video di una telecamera di videosorveglianza privata avrebbe ripreso il momento del crollo e le immagini sembrano essere chiarissime. Quella pensilina sembrava poggiare sulla facciata e il muro di cinta (come si vede da questa foto presa da google) faceva da contrappeso. Benito Branca stava lavorando sulla pensilina ed è morto a causa della caduta. Anche l’autopsia eseguita dal medico legale, Domenico Urso, di Ostuni ha messo in evidenza che la morte del 41enne mesagnese è avvenuta per un “trauma da precipitazione”.
Gli accertamenti commissionati dal Giudice, però, sono necessari per costruire il fascicolo processuale che verrà poi presentato in fase di dibattimento. Le parti saranno convocati nei prossimi giorni dopo che l’interno dell’abitazione di via Maiella 40 sarà messo in sicurezza.