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“Mi candido perché ho ancora un’importante battaglia da vincere, è una di quelle battaglie difficili perché non asseconda l’interesse di pochi ma vuole eliminare un principio di disuguaglianza. La mia proposta di legge per abbattere le lunghe liste d’attesa ha incontrato tante difficoltà tra oppositori e rinvii continui, per poi essere approvata ma snaturata e senza quel principio che mi aveva spinto ad occuparmi delle lunghe file ai Cup, cioè senza alcuna soluzione per chi attende anche un anno per una visita istituzionale e un solo giorno per la stessa prestazione a pagamento. Per alcuni questa è una battaglia persa, invece per me non è ancora vinta, è solo rinviata”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione bilancio della regione Puglia Fabiano Amati, candidato alle prossime Elezioni regionali, presentando il punto 10 del programma “Una candidatura per tante buone ragioni”.
“Questa proposta di legge è stata trascinata per quasi due anni, per poi sentir dire che i voti di alcuni medici valgono più delle persone che oggi sono ancora in attesa di una risposta concreta a questo scandaloso problema. Nel frattempo i dati in arrivo dalle singole ASL continuano a mostrare un disallineamento tra visite istituzionali e visite a pagamento. Se l’allineamento di quelle prestazioni è previsto per legge, dal regolamento pugliese e dal contratto dei medici, non è buona cosa chiedere e pretendere il rispetto di queste attività per soddisfare i bisogni di cura di chiunque ne faccia richiesta? Evidentemente per qualcuno il concetto non è ancora chiaro, ma io non mi arrendo e proseguirò su questa strada per abbattere i lunghi tempi di attesa in sanità”.