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“Sanremo operazione nostalgia” – di Carla Graduata

da Cosimo Saracino
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Da mercoledì mattina ricevo messaggi (pubblici e privati) di parenti e amici preoccupati per l’inconsueta “serietà” dei miei commenti di quest’anno su Sanremo. Il più simpatico mi supplica: “Carlè, facce ride!”.
Ma quest’anno, amici miei, da ridere c’è ben poco.
Incombe anche su Sanremo la malinconica tristezza per un futuro che tarda ad arrivare e la nostalgia lancinante per un passato che non riusciamo a scrollarci di dosso.
“Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti!”, suggeriva Alfredo al giovanissimo Giuseppe Tornatore in Nuovo Cinema Paradiso, perché si allontanasse dal paesello e affrontasse il mondo, l’ignoto, il domani.
Noi, invece, restiamo tutti incollati alla TV a commuoverci per le ugole eterne di Ranieri-Morandi-Albano,
per la reunion dei Pooh (nonostante il parrucchino di Dodi Battaglia, rubato ad un noto politico locale),
per il racconto malinconico ed ancestrale di un’amicizia durata una vita dei due Articolo31,
per la moderna allegria di “Fatti mandare dalla mamma” cantata dal vecchio Sangiovanni e dal giovanissimo Morandi.
Siamo fluidi, in transizione, sconcertati, proprio come Morandi davanti al monologo del Moscio sig. Duro.
Terrorizzati dalle scelte di quelli a cui abbiamo affidato l’appalto della ricostruzione della nostra Italia, abbiamo assegnato al ricco e famoso Fedez il compito di attaccarli.
Un inconsapevole Blanco ha frantumato le rose rosse di questo strano interregno.
E non importa se era tutto studiato, se “il ragazzino guadagna troppo ed è un maleducato irriconoscente”, ciò che conta è che i calci di Blanco alle rose simboleggiano i calci di una nuova epoca ad un vecchio mondo agonizzante.
La mia acuta amica Simonetta chiosa: “E’ il tempo della concretezza, della maturità, dell’essenzialità”.
E come darle torto! ci sono morti dappertutto: morti per la guerra, morti per il terremoto, morti per le violazioni di diritti, morti per la fame. C’è il dolore: fisico e psicologico.
Tutto è corroso!
Dovremmo fare prove generali di silenzio, oppure avere il coraggio di spezzare i ponti, non guardarci indietro e osare.
Ma osare davvero!
Stanchi e disillusi, invece, ci affidiamo al traghettatore Amadeus che, senza avere mai nulla da dire, fa le dirette su Instagram con il cellulare in tasca e colleziona followers adoranti.
Fiorello commenta la diretta con un meraviglioso “Cugghiunazzu!!!”, continua con un sempreterno “testa di minchiaaaaa” ed un definitivo “sucaaaaaaaaa”.
Fiorello, ti prego, vieni a Mesagne a commentare qualche diretta Fb.

🌹LE CANZONI IN GARA

  1. Questo non è l’anno delle tette (il mio coinquilino, il suo compagno di merende ed un “+1” puntano tutto sulla Ranieri, sabato)
  2. Il 2023 è l’anno delle gambe e dei culi
  3. Grignani vince su Blanco: educato e garbato ha interrotto la musica e ha chiesto di alzare il volume! (fatto vero)
  4. il “piccione” ha perso le piume lasciando quasi nuda una Elodie “effetto bagnato”
  5. Mengoni è bbono e vincerà il Festival
  6. Comu s’è vistuta Ariete?
    Nella mia personale classifica, lasciano il segno solo:
  • MADAME e ARIETE: spiragli di modernità
  • COLAPESCE DIMARTINO: per la melodia
  • ROSA CHEMICAL e LAZZA: a mare queste spaccano. Già vedo la scena: Stefano fa la fila al BaraOnda per le birre ghiacciate, noi ci abbrustoliamo al sole, Andrea monta e smonta gli ombrelloni, Carlotta, Matilde ed Emma fanno le sirenette in acqua
  • COMA_COSE: romanticismo a gogò
  • ARTICOLO31: nostalgia a francate

🌹LA CONDUTTRICE – Paola Egonu
Paola Egonu non ha mai fatto spettacolo.
Paola Egonu non è modella e nemmeno influencer.
Paola Egonu è una pallavolista alta quanto “Mila sobbra a Shiro”.
Paola Egonu sembra nata sul palco dell’Ariston.
Scende le scale alle 21.26, sfiorata da un etereo ed elegantissimo Armani bianco. E’ tranquilla, felice, sorridente. Semplice e disarmante nella sua unicità. Il pubblico le intona un sincero “sei bellissima”. Lei sulla schiena ha tatuate delle radici perché “non bisogna mai dimenticare da dove si viene”.
Meravigliosa nel tailleur pantaloni luccicante ed incantevole all’1:13 in un abito di velluto nero.

🌹I SUPER OSPITI
Quando i Maneskin salgono sul palco sono le 22 in punto. La seienne Emma si risveglia per cantare con loro. Intanto io vengo sommersa da una valanga di whatsapp: “#izzaticuluVittoria” “#DamianoNudo” “Damiano si è spogliatoooo” “voglio Damiano” “Voglio Vittoria!” “Si sono smagliate le calze di Vittoria” “#eppizzaDamiano” “Vittoria suona bene di spalle”.
Riassumendo: stasera vincono le tette (con piercing) di Damiano ed il culo di Vittoria, nonostante le calze rotte.
Alle 22.38 Annalisa intona la sua “Bellissima”: impazziscono i tiktokker e pure il mio coinquilino.
Gue Pequeno ha la giacca rossa che cerco per il 25 aprile.
Salta l’esibizione di Peppino di Capri perché fa freddo ed ha avuto un abbassamento della voce. Che tenerezza: come quando inviti lo zio anziano al pranzo di Natale e fino alla fine non sai se “se la sente”; Peppino non se l’è sentita!
Al suo posto arriva Massimo Ranieri con una nuova canzone. #bevabbè
Rocio è sensuale ed interessante e simpatica come la mazza di scopa di Gianni Morandi.
Alessandro Siani arriva sul palco all’1:46. Si ride e pure tanto sull’uso smodato del cellulare e sulla esagerata lunghezza delle serie televisive (“Dopo 4 serie scopro chi è l’assassinio, ma mi devo rivedere tutt’e puntate per capire chi è u muert!” L’orario è proibitivo, da denuncia! Peccato!

🌹MENZIONE D’ONORE
Agli ultimi, ai perdenti, a quelli che si rialzano, a quelli che ci riprovano e cadono ancora e poi ci ritentano, ma nel frattempo vivono.
A chi non vince mai, ma cammina e si impegna.
A chi lotta contro le sue manie, le sue paure, le sue malattie mentali o fisiche.
A chi deve difendersi dal giudizio impietoso degli altri.
A chi non ce la fa, ma ce l’ha messa tutta.
Ve lo dico: il monologo di Paola Egonu è iniziato male, malissimo. Ma poi alle 23:50 è arrivata la luce: “La sconfitta non è quando perdi una partita. Nella mia carriera ho totalizzato più sconfitte che vittorie, ma se perdo una finale non vuol dire che sono una perdente”, in sottofondo parte la Vita spericolata di Vasco, che a Sanremo arrivò penultimo, e la Enogu ci ricorda che “anche dalle sconfitte può nascere un percorso <>”.
Evviva i percorsi che sono più importanti del punto finale.

🌹MENZIONE D’ONORE da casa
Ai ciclamini che – per chi non lo sapesse – sono tornati anche quest’anno sulle strade di Mesagne.
Dicono siano gli stessi dell’anno scorso, ma, intervistati, hanno negato: sono giovani, spaesati, raffreddati, tristi. Non sono quelli del 2022. Temono l’arrivo di un Blanco che, arrabbiato con chi li costringe a stare lì a non fare niente per mesi e mesi, “scasci” tutto. Hanno paura della rivoluzione.
Tranquilli, giovani ciclamini, a Mesagne la rivoluzione è lontana. A Mesagne non ci sono più i Blanco di una volta, le telecamere sorvegliano qualsiasi movimento dei passanti ed il processo penale viene celebrato su Facebook: se qualcuno vi tocca, il vostro sacrificio verrà punito in mondovisione! A voi regaleranno litri e litri d’acqua fino a togliervi il respiro, per cui resistete ciclamini, prima o poi riusciremo a liberarvi, senza calpestarvi.

🌹MESAGNE E’ LA CITTA’ CHE AMO – CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 3
La scorsa settimana ho acquistato il mio primo maglione dal negozio di abbigliamento di Valentina Sintesi (Mesagne). Quando alle 00.27, Valentina ha postato sul suo profilo Facebook il seguente commento “Rimettete le stagnole in testa a Levante per favore”, ho deciso che SINTESI sarà il mio nuovo negozio del cuore.
Cara Valentina, se ami Sanremo e sai ridere di Sanremo, se sui tuoi scaffali hai un abito sbriluccicante verde mela che “…DIOR scansate proprio!”, allora il tuo negozio è da frequentare, da scoprire, da suggerire.
(Voglio sottolineare che, anche per questo post, non sono stata pagata, nemmeno votata e non ho manco mai benedetto il negozio con la mia acquasantiera portatile).

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