Il Segretario Generale della Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Metalmeccanici e Servizi, Claudio Capodieci mette in evidenza una situazione preoccupante di alcuni lavoratori della zona industriale di Mesagne. “Terzo giorno di sciopero dei lavoratori della CARBONMADE Srl, nella sede operativa di Mesagne, in provincia di Brindisi.
CARBONMADE Srl è un’azienda metalmeccanica che realizza lavorazioni in fibre di carbonio per importanti aziende del settore Automotive, motociclismo, ciclismo, aeronautica e nautica, la cui sede legale è a Treviso, e possiede uno stabilimento in Romania, e da circa 2 anni una sede operativa a Mesagne, per il territorio italiano.
Al netto delle considerazioni sulle delocalizzazioni, si puntualizza come detta società sia sconosciuta ad alcuni enti, e la mancanza di una insegna/indicazioni sulla sede operativa dovrebbe far riflettere tantissimo. I lavoratori, dopo due anni di continui soprusi e violenze psicologiche, testimoniate dalle varie dimissioni e dai licenziamenti di alcuni lavoratori, stanchi di ricevere queste vessazioni, si sono rivolti al nostro sindacato per essere tutelati.
La FAILM Servizi Terziario/CONFAEL, dopo vari tentativi di avere risposte dalla direzione di CARBONMADE sulla mancanza di attrezzature e strumenti aziendali per le attività da eseguire, con continue violazioni del CCNL, relative a Welfare contrattuale, buoni pasto non riconosciuti, rispetto delle norme e le procedure in materia di salute, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che al mancato pagamento dello stipendio, ha deciso insieme ai lavoratori di proclamare lo stato di agitazione con contestuale proclamazione dello sciopero al fine di difendere la dignità dei lavoratori, rivendicando i loro diritti, sanciti dalle leggi e dal CCNL, poiché CARBONMADE SRL sta calpestando i lavoratori e loro famiglie, oltre all’intero territorio.
9 commenti
Oltre al fatto che non sapete scrivere in lingua italiana, non conoscete neanche la REALE realtà dei fatti. Vi basate sulle informazioni ricevute da 6 dipendenti che stanno scioperando e pubblicate foto con all’ interno ex dipendenti che si sono riuniti per far numero e che neanche fanno più parte di Carbonmade.
Facendo finta di non aver letto il commento sull’italiano che non sta né in cielo né in terra, aver paura di dire le cose come stanno e di protestare per ottenere quello che è GIUSTO e che SPETTA DI DIRITTO è il motivo esatto per cui poi gli stipendi arrivano con ritardo, per cui la sicurezza sul lavoro diventa un optional e per cui poi ci lamentiamo “che qui al Sud veniamo sfruttati, gne gne gne”. Un’azienda con un potenziale come questo ha il DOVERE di trattare i dipendenti come tali ed è l’unico modo perché possa crescere e diventare una grande azienda! Basterebbe poco e ci guadagnerebbero tutti.
Mia cara Michela non ci vedo nulla di male nel protestare e cercare di far valere i propri diritti ma qui la situazione sta degenerando al punto tale da far scoraggiare l azienda stessa a continuare ad investire sul territorio e a mantenere aperta la filiale stessa. Si è arrivati al ritardo nei pagamenti a causa di continui reclami e non conformità da parte dei nostri clienti su componenti da noi prodotti e inviati agli stessi. Errori dovuti alla scarsa attenzione degli operatori, scarsa voglia di fare bene, scarsa voglia di far progredire la stessa azienda che ogni mese fino al mese di luglio ha sempre pagato regolarmente. Era inevitabile che prima o poi saremmo arrivati a questo punto e TUTTI in azienda (compreso il sindacato) erano informati su tali problematiche . I soldi mia cara non cadono dal cielo. E i clienti così vanno altrove. Com è gia successo!! Anziché rimboccarsi le maniche e cercare di risollevare le sorti dell azienda si è deciso di farla affondare ulteriormente decidendo di godersi le belle giornate al sole, mentre le persone che sono consapevoli del lavoro svolto fin ora e volenterose di voler cambiare la situazione in meglio, stanno cercando di rimediare “LAVORANDO” perchè le nostre scadenze non si possono rimandare. Poi a me hanno sempre insegnato che c’è un rapporto alla pari tra il DARE e l’ AVERE. Eppure c’è qualcuno che crede l’ avere sia sempre preceduto dal dare.
Mi permetto di darti torto, conoscendo benissimo la situazione. O meglio, torto in parte. Nella mia azienda, se qualcuno non sa lavorare perché non è in grado di svolgere un compito o per mancata voglia, viene mandato a casa. Se questo viene fatto sulla base di antipatie e non sul saper lavorare un’azienda non va avanti. Se, al contrario, non si lavora bene perché non si ha la formazione o gli strumenti BASICI necessari al buon lavorare, allora il problema è dell’azienda. Nessuno dice che ci siano esenti da colpe, ma chi sta protestando sta protestando per poter lavorare in sicurezza, secondo CCNL, con il giusto inquadramento, la giusta paga e la giusta formazione. Che poi il rispetto e l’impegno ci debba essere da entrambi le parti è la base ed è indubbio. Ma non ho mai visto un’azienda che agisce per “vendetta”. Penso si sfiori davvero il ridicolo.
In più un piccolo consiglio non richiesto: i risultati si ottengono con l’unione, anche quando sembrano inarrivabili.
Sono un ex dipendente, da parte dei lavoratori è stato fatto di tutto per mandare avanti l’azienda nel limite del possibile, ma un proprietario di azienda che lava la mascherina di un operaio per riutilizzarla consegnandola ad un altro operaio penso che basti per far capire di che tipo di gente stiamo parlando.
Non vivendo questa situazione, nel rispetto di chi ci lavora e subisce violenze psicologiche tutti i giorni abbiate rispetto.
Lo sciopero è stato fatto perchè lo stipendio non arriva agli operai. Non il contrario.
Premesso che l’articolo è molto chiaro circa i problemi presenti nell’azienda Carbonmade (la parte sottolineata in neretto evidenzia dinamiche oggettive riscontrate dai lavoratori non contestabili), non mi sembra di riscontrare errori grammaticali o lessicali tali da ledere la comprensione del testo, magari è lei che non ha la capacità di leggere correttamente le parole scritte, magari non vuol comprenderle, o magari è di parte aziendale 🙂
È tutto invece abbastanza chiaro!
“ mancanza di attrezzature e strumenti aziendali per le attività da eseguire, con continue violazioni del CCNL, relative a Welfare contrattuale, buoni pasto non riconosciuti, rispetto delle norme e le procedure in materia di salute, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che al mancato pagamento dello stipendio” nulla di più veritiero.
Facente parte o meno della situazione aziendale momentanea personalmente mi sento mancato di rispetto e preso per il c**o visto che non mi è stato ancora retribuito come già detto ciò che mi spetta!
Per qualcun’altro forse la situazione è diversa? buon per lui.
Ci dispiace che nel 2023 ci siano ancora queste situazioni e che, giovani che sognano un lavoro nel loro paese siano costretti a subire trattamenti simili.Ed e’ancora più brutto che ci sia omertà e si accettano questi trattamenti ,bisogna combattere per i propri diritti siete giovani e non dovete subire
Fa piacere constatare dalla foto come ci sia un clima sereno nonostante si protesta per dei fatti così gravi. Lorenzo, Gabriele e Michela, spero per voi che possiate rientrare nella vostra azienda al più presto.
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