Dopo il rallentamento dovuto all’emergenza Covid, l’analisi dei dati relativi all’attività svolta nel 2022 dal Centro screening, afferente al Servizio di Igiene e Sanità pubblica, che gestisce tutte le fasi nevralgiche di pianificazione e gestione dei programmi di screening oncologici, evidenzia un’ottima performance per estensione di inviti e adesione delle fasce target.
Per quel che riguarda lo screening citologico, che ha visto l’introduzione dell’HPV-DNA test a partire da ottobre 2022, sono state invitate a eseguire lo screening cervico-vaginale 34.752 donne, come previsto dai Lea 2022 (livelli essenziali di assistenza), e 13.292 si sono sottoposte al controllo, con un’estensione pari al 100% della popolazione target e un’adesione del 38,25%. Sono state invitate, poi, 14.653 donne per il recupero delle prestazioni non erogate e di queste 4.986 hanno eseguito il test, con dati di estensione e adesione rispettivamente del 100% e 34,03%. Pertanto, sommando i dati delle prestazioni Lea più i recuperi, sono state invitate più di 49mila donne, oltre 18mila delle quali hanno eseguito il test di screening, estensione del 100% e adesione del 36,99%.
Per lo screening della mammella sono state invitate 28.777 donne a eseguire la mammografia, in linea coi Lea, e 15.552 si sono sottoposte a screening, con un’estensione del 100% e un’adesione del 54,04%. Sempre in relazione allo screening della mammella, sono state invitate 6.499 donne per i recuperi delle prestazioni non erogate e di queste 2.941 hanno eseguito l’esame, con dati di estensione e adesione rispettivamente del 100% e 45,25%. Cumulando ancora una volta i dati delle prestazioni Lea e i recuperi, sono state invitate 35.276 donne, 18.493 delle quali hanno eseguito il test di screening, con estensione al 100% e adesione al 52,42%.
Infine, per lo screening del colon retto, sono stati invitatecomplessivamente 40.469 persone a eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, e in 10.089 si sono sottoposti a screening, con un’estensione del 71,74% e adesione del 24,93%. In questo caso, però, non è stato possibile elaborare gli inviti per il recupero delle prestazioni non erogate poiché lo screening è stato interrotto per l’elevato numero di positività che ha pesato parecchio sulle liste di attesa per le colonscopie di approfondimento.
“La possibilità di sottoporsi agli screening – spiega Stefano Termite, direttore del Dipartimento di Prevenzione e responsabile del Centro Screening – garantisce un canale preferenziale e puntuale che consente un monitoraggio dello stato di salute della popolazione e snellisce il carico sulle liste d’attesa dell’attività specialistica di settore, appesantite da anni di pandemia. L’auspicio per il 2023 è quello di mantenere i livelli di estensione e migliorare quelli di adesione, sensibilizzando tutti gli utenti a sottoporsi e accedere in maniera massiva ai programmi aziendali di screening”.