Home Attualità Settimana corta alle Medie, Lettera aperta di un genitore alla Dirigente

Settimana corta alle Medie, Lettera aperta di un genitore alla Dirigente

da Cosimo Saracino

 

Cara Dirigente, con rammarico noto come la scuola stia perdendo, col tempo, la propria funzione di agenzia educativa e come non sempre assolva ad uno dei suoi ruoli prioritari, cioè diffondere la conoscenza e l’informazione in maniera democratica. In qualità di genitore di due ragazzi frequentanti la Scuola Media “Materdona-Moro” di Mesagne, vorrei sottolinearle la mia indignazione per una questione che va oltre l’attivazione o meno della settimana corta, ma che riguarda la libertà individuale e il diritto di esprimere in maniera pacata e non urlata la propria opinione di genitori a proposito di temi riguardanti i propri figli.

Questo tipo di atteggiamento non favorisce un clima di fiducia verso la scuola, e sappiamo invece quanto questo sia oggi necessario: se i genitori si sentono coinvolti, e soprattutto ascoltati, si possono costruire basi educative comuni e solide; diversamente, percorrendo strade antitetiche, si rende tutto più difficoltoso e, inevitabilmente, a risentirne  sono prima di tutto i ragazzi.

Ho deciso di farle giungere in tal modo la mia voce, vista l’impossibilità di farlo mediante sedi “opportune”, come lei le definisce, in rappresentanza di tutti quei genitori il cui parere è rimasto inascoltato, in assenza di una consultazione diffusa nella comunità mesagnese e di una mancata campagna informativa sui vantaggi / svantaggi di una articolazione oraria di 5 giorni. Ma è davvero necessario che la scuola venga penalizzata per un modesto ritorno economico o per l’esigenza di un week-end fuoriporta che non tutti si possono permettere? Questa è la verità, anche se celata da altre priorità. Inoltre, essendo genitore di un bambino BES, che già fa fatica a seguire l’incalzare delle lezioni, come potrà mai sostenere il ritmo massacrante stabilito da siffatta articolazione? Sarà garantito ancora il suo diritto all’inclusione e al successo formativo? Tanti genitori, però, pensano di no alla luce di una semplice considerazione: se il futuro sarà di chi possiede le conoscenze e le competenze, allora molti dei nostri ragazzi rischiano  di perdere un’opportunità!

Noi genitori contrari alla settimana corta, lavorando per la maggior parte  sei giorni alla settimana, non accettiamo che i nostri figli rimangano in balia della sorte il sabato, che il sabato diventi il giorno riservato al sonno per compensare l’irrazionale dispendio di energie subito nei cinque giorni precedenti o addirittura che i nostri ragazzi siano svuotati dai social. In conclusione, secondo me, alla fine sono molto di più gli svantaggi dei vantaggi e, quindi, ci pensi bene  e dia l’opportunità a tutti i genitori di esprimersi!

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1 commento

Ada 15/01/2019 - 11:01

Lettera anonima, colma di pregiudizi e offese a tutto il corpo docente.
Un’occasione persa per dedicare il proprio tempo ad altro, invece di scrivere palesi castronerie.

A ognuno il proprio mestiere, grazie!

L’istituzione scolastica e gli insegnanti non devono essere considerati alla stregua di un deposito mattutino di ragazzi cui non è mai stato impartito il benché minimo rispetto nei confronti degli Insegnanti.
Evidentemente il frutto non cade lontano dall’albero.

Voi genitori spesso sconfinate nella maleducazione e nella non richiesta ingerenza anche in questioni didattiche!

Inoltre cosa intende per “ci pensi bene e dia l’opportunità a tutti i genitori di esprimersi!”? Siamo passati alle minacce?

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