L’on. Gianluca Aresta (M5S) interviene sulla vicenda Salento Fun Park con un messaggio sulla pagina Facebook del consigliere comunale Carlo Ferraro (M5S) che aveva criticato la scelta fatta dal consiglio (lui si era astenuto dalla votazione) commentando anche gli interventi di Carlo Molfetta e don Pietro De Punzio. Aresta scrive: “In ritardo perché impegnato con il Presidente del Consiglio in visita al territorio, poiché richiesto intervengo non certo per offrire la stura circa una questione che investe scelte e decisioni di rango amministrativo, non avrei titolo per farlo soprattutto perché da giurista ho conservato la sana abitudine di studiare (prima) gli atti per poi esprimere pareri ma ripeto non compete certamente al sottoscritto. Come cristiano impegnato nel Servizio politico compete invece di stigmatizzare un comportamento, mi riferisco a quello assunto dal singolo Consigliere Carlo Ferraro, rispetto a un gruppo politico che dubito sia stato cointeressato nel messaggio che si è inteso lanciare nella rete. Dialettica e dubbio sono la base irrinunciabile di una Società profondamente democratica, laddove il confronto di idee presuppone “contenuti”, “progetti”, “obiettivi” e “disponibilità all’ascolto dell’altro”, e soprattutto disponibilità a “dubitare delle proprie teorie”. La decadenza del significato della parola “Politica”, non è un caso, discende troppo spesso dalla violenza delle parole, del linguaggio. Il rischio insito è che la violenza verbale si traduca in una sostanziale sfiducia dei cittadini nel sistema democratico e che questo continui a deteriorarsi più di quanto lo sia già. Muovendo da tali premesse, auspico il doveroso chiarimento del Consigliere Arch. Carlo Ferraro e l’assunzione di proprie personali responsabilità perché il Paese, il territorio, Mesagne e i mesagnesi non hanno certamente bisogno di cattivi esempi. La demonizzazione dell’avversario, l’emarginazione personale non sono mai espressioni di legittimo contrasto tra esponenti politici ma occorre invece sforzarsi insieme per una “opposizione” che sia legittimamente chiamata ad assolvere in un ordinamento politico la elaborazione di un programma sufficientemente diversificato da quello che è del governo in carica (il riferimento è ovviamente comunale) e il controllo della politica di questi sul piano della “critica costruttiva”. Confido nella capacità dell’Architetto Ferraro di chiedere scusa ai soggetti a vario titolo coinvolti, proponendosi invece quale parte diligente di una proposta seria, studiata e responsabilmente condivisa. Buon servizio alla nostra Comunità, vi abbraccio. G.Luca Aresta
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