“Tra gli obiettivi della mia Amministrazione c’è il taglio alla spesa improduttiva”. Aveva tuonato così il sindaco durante la relazione al bilancio 2017 nell’ultimo incontro del Consiglio Comunale. Ma quali sono queste spese improduttive? E’ stata questa la domanda che ci ha spinto a fare una piccola inchiesta negli uffici comunali per capirne di più. Tra le prime scoperte che abbiamo fatto c’è quella – che possiamo definire imbarazzante – delle bollette di energia elettrica pagate dal Comune per gli edifici pubblici su cui, negli anni scorsi, sono stati montati gli impianti fotovoltaici. Impianti che non sono mai andati in funzione, in alcuni casi non sono mai stati allacciati, in altri non collaudati e già rotti. Abbiamo solo fatto qualche domanda in giro e la sorpresa è stata amarissima.
- L’impianto montato lo scorso anno sulla sala conferenze del Parco Potì non è stato ancora allacciato e mancherebbe anche il collaudo.
- L’impianto fotovoltaico che si trova sul tetto del nuovo comando dei vigili urbani è fermo con la quattro frecce (logicamente spente).
- L’impianto fotovoltaico montato sulla casa confiscata alla SCU e sede di una associazione in via Trono non funziona (nessuno sa dirci in che stato si trova).
- L’impianto per riscaldare l’acqua fatto installare sul tetto del Palazzetto dello sport e del pattinodromo è rotto da tempo.
- Per non parlare del Solar Cooling che aspetta un miracolo dal cielo per funzionare.
Tutti investimenti che sono costati tantissimi soldi alle casse comunali (forse più di 700mila euro) e che avrebbero dovuto alleviare il peso delle bollette per l’energia elettrica. Ad oggi creano solo problemi e nessun ristoro. Possono a ragion veduta essere considerati sprechi di denaro pubblico che provengono dal passato. Spese al limite dell’intervento della Corte dei Conti e che questa Amministrazione comunale è chiamata risolvere per non essere considerata corresponsabile. Cosimo Saracino