Home Attualità Sprar, la cooperativa Rinascita: “E’ illegittimo divulgare dati sensibili sul progetto”

Sprar, la cooperativa Rinascita: “E’ illegittimo divulgare dati sensibili sul progetto”

da Cosimo Saracino
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sprarLa vicenda del progetto Sprar si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa volta è la Cooperativa sociale Rinascita, con sede a Copertino, a prendere l’iniziativa. Attraverso lo studio legale di fiducia ha inviato una lettera diffida al Comune di Mesagne, e per conoscenza alla prefettura e al Ministro dell’Interno, in cui si avverte l’ente locale di non “concedere, nel rispetto dei principi di riservatezza nel nostro ordinamento e senza un preventivo consenso della cooperativa, l’accesso ad atti e documenti prodotti dalla stessa e contenenti dati sensibili”.

Il riferimento è all’attività di diffusione di dati sensibili definita “illegittima” e posta in essere dalle forze di minoranza che nei mesi scorsi hanno chiesto ed ottenuto l’accesso agli atti al Comune sul progetto Sprar e costruito una interrogazione consiliare “durante la quale – si legge nella lettera – hanno reso pubblico tutti i dati acquisiti senza la benché minima cura delle conseguenze della divulgazione degli stessi”.

L’avvocato della Cooperativa spiega al Comune come in questo modo non è stata tutelata la privacy dei soggetti coinvolti.

La divulgazione delle notizie ha “arrecato gravissime ripercussioni sull’attività di gestione del progetto – dichiara – arrivando, addirittura, a mettere a rischio la sicurezza dei soggetti, estremamente vulnerabili, destinatari del servizio di seconda accoglienza, nella specie stranieri richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale”. Antonio Palma,  presidente della Cooperativa mette in evidenza come la divulgazione degli indirizzi delle strutture protette adibite all’accoglienza dei rifugiati ha potuto “creare un inutile allarmismo nei confronti di un tema già ‘caldo’ ed un clima ostile nel paese nei confronti della Cooperativa e del suo personale, ha anche portato alcuni proprietari dei predetti immobili a revocare la disponibilità ad affittare le proprie strutture per paura di subire attentati. Da ciò è derivata la necessità di dover ricercare nuove strutture abitative(…) con evidente aggravio di costi”.

La diffida reca anche l’avviso “che, qualora, dovessero ripetersi divulgazioni lesive della riservatezza di tutti i soggetti coinvolti nel progetto, si procederà, senza indugio, a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria, per tutelare i diritti lesi anche sul piano risarcitorio”.

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1 commento

Franco venerdì, 7 Ottobre 2016 - 6:58

Siamo alle minacce. Forse potevano pure chiarire come mai nel tempo lievitano a gògò i prezzi degli affitti.

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