E’ arrivata ufficialmente al Comune lo scorso 6 dicembre la risposta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) alla lettera dei consiglieri comunali di opposizione (Mingolla, Orsini, Pastore e Saracino) riguardo alla “Procedura di selezione ad evidenza pubblica di un soggetto gestore dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela rivolti ai richiedenti asilo (…) aderenti allo S.P.R.A.R.”
L’ufficio “Vigilanza servizi e forniture” diretto dal dott. Giuseppe Failla avrebbe riscontrato alcune anomalie nella procedure di gara che ha affidato il servizio di accoglienza e integrazione degli immigrati ad una cooperativa leccese aprendo così una procedura sulla vicenda mesagnese. In particolare l’Anac ha individuato “profili di anomalia” sul fatto che “il bando è stato pubblicato solo sul sito web del Comune, con un termine di ricezione delle offerte breve e in prossimità delle festività natalizie del 2015”. Inoltre anomala secondo l’Autorità di Cantone è anche “la mancanza del CIG” e la vicenda che “dal bando non si evince il corrispettivo delle prestazioni oggetto dell’affidamento”. L’Anac ha dubbi anche in riferimento all’”assenza della componente economica nel criterio di aggiudicazione” e sulla mancanza “di una disciplina per i controlli nella fase esecutiva”.
Per queste anomalie il responsabile dell’ufficio dell’Anac ha chiesto al Comune di “verificare i provvedimenti adottati effettuando una ponderazione tra l’interesse pubblico all’eliminazione degli atti, l’affidamento dei privati e gli altri interessi pubblici alla conservazione degli stessi provvedimenti”. Inoltre l’Anac ha chiesto di chiarire “la congruità” degli affitti dei locali, se ci sono “divergenze tra le strutture indicate in sede di offerta con quelle messe a disposizione” e, infine, “se e con quali modalità sono stati effettuati i dovuti controlli sulla correttezza dell’esecuzione delle prestazioni da parte dell’affidatario”.
In sintesi l’Anac ha aperto una procedura di verifica del bando pubblicato dal settore Servizi Sociali del Comune di Mesagne accogliendo almeno in parte i dubbi dell’opposizione. Adesso il Comune di Mesagne ha al massimo trenta giorni di tempo per rispondere all’Autorità Nazionale Anticorruzione e poi attendere il pronunciamento finale. Cosimo Saracino