Home Cultura Sta per uscire “The White Game”: il cortometraggio girato a Mesagne e ispirato al “Cluedo”

Sta per uscire “The White Game”: il cortometraggio girato a Mesagne e ispirato al “Cluedo”

da Cosimo Saracino
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3Andrea è un futuro avvocato, Paolo invece un musicista. Si conoscono da quando erano bambini e da sempre hanno avuto la passione per il cinema. Il mondo della celluloide li ha sempre affascinati, come anche un gioco di società che spesso facevano nel gruppo di amici. Mettere insieme le due cose, cercando di prevedere un cortometraggio a zero-budget, è stata una idea stimolante e appassionante.  Il risultato è “The White Game”. Ci siamo incuriositi dopo aver visto la loro pagina facebook. e li abbiamo incontrati per capirne qualcosa in più

The White Game – Cortometraggio

21Andrea e Paolo vi presentate ai lettori?
Andrea – Mi chiamo Andrea Zuccaro, giovane dottore in giurisprudenza appassionato di cinema. Posseggo l’aspirazione di creare cortometraggi da quando la mia scuola, l’Epifanio Ferdinando di Mesagne, ha promosso la realizzazione di “Ariaperta”, un lavoro sostenuto dalla Prof.ssa Pizzi, dal Prof. Scarafile dell’Università di Lecce, da tutto il personale amministrativo dell’Istituto e, in senso lato, dalla città di Mesagne, che ha visto partecipi noi alunni nella scrittura e nell’interpretazione. Da quel momento, ho alimentato la mia passione leggendo di regia, visionando film, sperimentando da autodidatta sui programmi di video-editing, alla ricerca della strumentazione migliore secondo i risparmi raccolti tra un compleanno e l’altro.

Paolo – Mi chiamo Paolo Rosato e sono un musicista, laureato in sassofono classico e laureando in jazz. Facendo parte di questo fantastico mondo dell’arte, da sempre sono stato appassionato di musica e da un po’ di anni sempre più di cinema e serie tv. Essendo amico di infanzia di Andrea, questa passione per il cinema si è trasposta in un voler realizzare qualcosa di concreto.

Come è nata l’idea di realizzare questo cortometraggio?
Andrea – Mentre realizzavo questo o quel lavoro (produzioni più o meno “casalinghe”, mai uscite da casa non tanto per paura, quanto per insoddisfazione personale sui risultati raggiunti, con costante voglia di migliorare prima della pubblicazione), si spargeva una vaga idea all’interno del gruppo di amici: girare un cortometraggio corale. Fu Paolo Rosato a proporre di ispirarci al gioco da tavolo “Cluedo”: la sera, infatti, eravamo soliti sfidarci in questa prova di logica, in maniera divertita ma anche competitiva. Abbiamo scoperto l’esistenza di una commedia dedicata, un film del 1985 dal titolo “Signori, il delitto è servito (Clue)”. Era chiaro che non potevamo avere la pretesa di inscenare così tanti dialoghi o una sceneggiatura troppo complessa. Allo stesso tempo, però, volevamo regalare al cortometraggio un tono più cupo, per quanto possibile.

Paolo – L’idea mi è venuta tornando a casa, dopo una partita con amici proprio al gioco da tavolo cui è ispirato il corto. Ho subito abbozzato una sceneggiatura che ho mostrato ad Andrea, senza il quale la realizzazione non sarebbe stata possibile. In linea ideale, il corto avrebbe dovuto mostrare tutto quello che il gioco da tavolo prevede (come ad esempio passaggi segreti tra varie stanze, differenti tipi di location). Ovviamente tutto ciò non era possibile, girando un corto con zero budget. Di conseguenza abbiamo semplificato la sceneggiatura del corto.

Come si è sviluppata l’idea? 

Andrea – Lo sviluppo dell’idea si ispira, dunque, ai casi di cronaca nera che quotidianamente trovano spazio all’interno delle testate e dei telegiornali, in particolare alla reazione che da casa hanno le persone. In merito, abbiamo osservato, molti commenti si soffermano nell’esprimere conclusioni dirette su chi sia il presunto omicida: allo scoppio dei nuovi processi mediatici, viene ostentata una certa sicurezza, quand’anche non spavalderia, da parte di persone completamente estranee ma apparentemente interessate alle vicende, sebbene delle indagini si conosca poco e nulla. Così “The White Game” (il titolo è arrivato davvero alla fine) gioca con lo spettatore, lo invita a formulare un suo pensiero, lo accompagna verso la conclusione sperando che, alla fine, si provi una certa soddisfazione.

Dove è ambientato il corto?

Foto di gruppoPaolo – Dopo aver scritto il corto, pensavamo lo scoglio più grande fosse quello di trovare degli ambienti adeguati per poter girare. Abbiamo trovato grande disponibilità nei gestori di Villa Leta e Mimmo Caiulo, i quali ci hanno permesso di girare “comodamente” per cinque giorni (con l’unica problematica di dover riallestire autonomamente ogni giorno la scena). Stessa disponibilità è stata riscontrata nella vineria “Il Divino”, che ci ha permesso una mezza giornata di riprese, sufficiente per girare una piccola scena presente nel nostro corto. Altri piccoli spezzoni hanno reso omaggio al centro storico di Mesagne, cittadina da sempre benevola verso tali iniziative: abbiamo girato indisturbati tra sguardi curiosi dei passanti occasionali, avvertendo il coinvolgimento emotivo della gente. Individuati i luoghi, siamo partiti girando in fretta e furia quanto dovevamo. I cinque giorni si sono mostrati davvero molto stretti, ma tre personaggi del cast sarebbero dovuti partire e stare fuori per un po’ di tempo. Abbiamo così sperimentato la difficoltà di mettere insieme persone, ambienti e luoghi, oggetti, arrivando stremati al termine. Tuttavia, l’esperienza è stata edificante e formativa.

Di che cosa narra “The White Game”?

Andrea – Si tratta di un cortometraggio “zero-budget” scritto a quattro mani dai mesagnesi Andrea Zuccaro e Paolo Rosato, liberamente ispirato al gioco da tavolo “Cluedo”. Come nel gioco da tavolo, lo spettatore viene stimolato su un misterioso omicidio avvenuto all’interno di una villa, in cui una donna vestita di bianco è stesa per terra senza vita. Ogni presente si trasforma, dunque, in un possibile sospettato dell’omicidio. Tutti gli invitati, infatti, potrebbero aver compiuto il misfatto.  Il corto mostra come ogni sospettato abbia potuto agire, accompagnando lo spettatore ad “indovinare” la soluzione finale.

Quali sono state le difficoltà maggiori incontrate?

8Paolo – E’ stata un’esperienza molto divertente riuscire a girare qualcosa di concreto; tuttavia abbiamo toccato con mano quanto sia difficile realizzare qualcosa di qualità, scoprendo i perché dei titoli di coda lunghi e complessi che accompagno film e serie tv di alto livello, composti di mille e più persone professioniste. Da parte nostra, non avendo attrezzature ci siamo dovuti arrangiare come potevamo. Divertentissimo è stato trovare il modo di creare le carrellate che vedrete. In una scena, in particolare, prima Andrea ha provato a mettersi nel portabagagli di una macchina riprendendo frontalmente l’altra auto che si muoveva. La scena veniva però troppo mossa. Così abbiamo pensato di far muovere le due macchine “in sincrono” sperando che questa volta andasse bene. Il risultato? Lo vedrete a cortometraggio uscito, ma da persone del mestiere ci è stato detto che per essere una carrellata realizzata in questo modo è davvero riuscita bene. Un altro problema che abbiamo riscontrato è stato quello dell’audio, dopo il primo giorno di riprese per errore Andrea cancellò tutta la cartella degli audio che sarebbero dovuti essere sincronizzati col video. Praticamente buttò un giorno di lavoro, eravamo nel panico! Per fortuna lo stesso Andrea riuscì a recuperare i file persi utilizzando un software scovato nella rete.

Andrea – La “sceneggiatura” del cortometraggio non ha previsto dialoghi ferrei: si è trattata di una bozza, più che di una sceneggiatura. Tuttavia, credo che la scelta intrapresa abbia permesso agli attori di poter esprimersi in maniera più spontanea e meno stressata.

Volete fare un commento finale?

Paolo – Nessuno di noi è un professionista del settore, fatta eccezione per le musiche realizzate da due miei colleghi, Leonardo Pruneti e Filippo Minisola. Per il resto, recitazione, regia, sceneggiatura e quant’altro è tutto in forma amatoriale, ma pensiamo che, nonostante tutto, The White Game sia un lavoro ben fatto.

2Andrea – Quando ho diretto The White Game, ho immaginato ogni scena con diversi giorni di anticipo, rielaborandole di continuo secondo il messaggio che ogni inquadratura doveva trasmettere. Quando giungi sul luogo delle riprese, però, ti scontri con la realtà, e tutto va ulteriormente ripensato. Il cortometraggio che ne è uscito, dunque, non va sopravvalutato: si tratta di un lavoro amatoriale, con una trama per certi versi pretestuosa, una recitazione non paragonabile a produzioni professionali, una fotografia appena accennata (l’unica lampada che son riuscito a rimediare stava per prendere fuoco!). Tuttavia, c’è anche molto impegno e passione, da parte di amici disponibili e coinvolti, tutti egualmente fondamentali e necessari alla realizzazione di quest’opera.  The White Game ha inoltre letteralmente rubato alcune scelte registiche ai migliori esponenti del mestiere, mettendo in scena alcune interessanti sequenze allegoriche, altre semplicemente citazionistiche.
Sì, questo lavoro può essere pubblicato perché sono soddisfatto di quanto fatto assieme all’aiuto di Paolo e tutti gli altri, e spero che The White Game possa essere apprezzato attraverso la libera fruizione nella rete (piuttosto che in concorsi) ma soprattutto da Mesagne, il quale ci sostiene attraverso le sue testate giornalistiche che ringraziamo di cuore per l’attenzione mostrata.

Andrea Zuccaro e Paolo Rosato

Credits
Regia, Sceneggiatura, Montaggio, Fotografia , Special Fx – Andrea Zuccaro
Sceneggiatura, Montaggio – Paolo Rosato

Fotografia – Francesco Sanfedino

Musiche – Leonardo Pruneti, Filippo Minisola

Con: Marco Zuccaro, Paolo Rosato, Ilaria Amato, Stefania Caramia, Silvia Caramia, Franco Iemma nei ruoli principali. Con l’amichevole partecipazione delle comparse Francesco Sanfedino, Roberta Rosato, Federico dell’Olivo, Giorgia Pagano.

https://www.facebook.com/thewhitegamecortometraggiopuglia2017/videos/652633518270538/

montanaroclima

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1 commento

Mustard venerdì, 17 Novembre 2017 - 0:16

Fate in modo di far sapere a noi lettori di quiMesagne.it che il corto è online e quindi disponibile per la visione. Il top sarebbe mettere a nostra disposizione il link. Siamo tutti molto curiosi, specialmente chi come me è appassionato di Cluedo.
Bravi.

Commenti chiusi.

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