La periferia è stata vista, spesso e unicamente, come luogo dell’assenza: di storia, di significato, di identità; o come luogo della perdita: di forme, di relazioni, di qualità. La periferia risulta una “linea d’ombra”, qualcosa che sta al di là, della ferrovia, delle strade principali ed è opposta al centro definito della città. Un po’ come una soffitta dove si è depositato, in modo confuso, ciò che la città ha man mano scartato; come un magazzino di progetti e di idee sparsi qua e là senza articolare un disegno, come un posto di frontiera tra città e campagna, senza radici ma nemmeno prospettive.
I problemi delle periferie possono coinvolgere tanti aspetti diversi. Disagio economico, carenza di servizi, povertà educativa. Fattori che si influenzano a vicenda e insistono su territori con un tessuto sociale fragile. A Mesagne ci sono dei cittadini attivi che vorrebbero che si prestasse maggiore attenzione alle zone poste ai margini. Ieri sera al parco Iqbal i cittadini che abitano quel quartiere hanno dato dimostrazione come mettendo insieme le proprie forze partendo dal basso e collaborando con altre associazioni come Auser, Mesagne Bene comune, Emotiva…mente, Mesagne Free e comitato di Quartiere Iqbal Masik, si possa creare una occasione di condivisione.
A Mesagne si possono realizzare delle iniziative che coinvolgano tutti, perchè da soli si va veloci ma insieme si va lontano. Si tratta ora di continuare su questa strada e pensare ad altre iniziative come quella in occasione del Natale colorando di luci gli alberi di quello spazio,magari realizzando un presepe fatto da tutti (bambini, genitori nonni). Implementare e rendere più sicuro quello spazio potenziando l’illuminazione, dotando la piazzetta di telecamere di videosorveglianza, di tavoli e sedie in modo da renderla più accogliente, conciliando arte e impegno civile per esempio attraverso un murales che ricordi Iqbal il ragazzino Pakistano di 12 anni ucciso dai mercanti di tappeti. Per info Gino Stasi 329 1184 097











