Gentile Direttore,
scrivo a proposito del bosco Baden-Powell, conosciuto anche come parco della Tagliata, la macchia d’alberi, bella e variegata, situata di fronte allo stadio di Mesagne. Scrivo a proposito del bosco e delle condizioni in cui versa quest’importante risorsa naturalistica a due passi dalla città.
Mi riferisco alla presenza di rifiuti, sia quelli sparsi portati dal vento, sia quelli ammassati sistematicamente dai fruitori notturni dell’area: bottiglie di birra, cartacce, mozziconi di sigarette e pacchetti vuoti abbandonati. Periodicamente il bosco viene ripulito: da volontari (io stesso ho più volte raccolto e portato via rifiuti), dagli Scout, dal comune. Si torna sempre però al punto di partenza, con cattive abitudini che sono stimolate dall’assenza di bidoni (o per meglio dire dalla presenza di un unico bidone che non viene svuotato con sistematicità) e novità da stroncare sul nascere (ho appena scorto un mucchietto di ceneri – poca cosa per il momento – che immagino provenire da una stufa o da un camino).
Uno dei cartelli collocati a raccontare il luogo, infine, è caduto. So che per il bosco Baden-Powell si propone periodicamente di intervenire collocando panchine che possano portare a una maggiore frequentazione da parte della cittadinanza. Personalmente, preferirei che di quest’area si conservasse l’attuale aspetto di bosco. È in ogni caso necessario capire che cosa se ne intende fare, per evitare che una delle poche aree silvestri sopravvissute vicino alla città sia compromessa dai rifiuti. Si tratta, peraltro, di una zona frequentata, sia da ragazzi che ci giocano a pallone, sia dagli Scout, che varie volte ci hanno campeggiato, sia da chi è solito venirci a passeggiare e a correre. Si tratta di una ricchezza da difendere. Mario Badino
Mesagne