(Padre Angelo Muri) – Mesagne si candida “Capitale italiana della cultura 2024”: una notizia che celebra la voglia profonda della speranza, della giustizia, della civiltà, della dignità di ogni cittadino, uomo o donna, che sente la gioia di essere parte di questa città, di questa comunità civica, di questa terra, culla della nostra nascita, impegno e responsabilità.
La storia di Mesagne ha bisogno di essere conosciuta, arricchita, aggiornata, portata ad avere un uditorio molto più vasto, così da far conoscere a tutti il sacrificio e la laboriosità, l’onestà, il senso del dovere di chi si è fregiato di essere mesagnese prima di noi.
Non dobbiamo vivere questa grande ed unica aspirazione per riabilitare la nostra Mesagne, per le offese e il fango che alcuni hanno gettato sulla sua immagine. Tutti coloro che possono impegnarsi – politici, uomini di cultura (e sono tanti), cittadini onesti e nobili nel cuore – ci devono riuscire, per quel profondo desiderio che c’è nel cuore di ogni mesagnese di crescere e far crescere la propria città nella cultura, che è la scuola perenne della legalità, del rispetto, dell’educazione, dell’amore che rendono la città la propria famiglia.
La cultura non è data dai titoli (veri o acquisiti nel tempo), ma è l’arte di vivere e diventare, ogni giorno, uno stile portatore di un messaggio educativo, ricco di valori, che hanno reso Mesagne “Città di Maria”, nostra materna protettrice. Anche questa è cultura: prendere coscienza che non si può essere un credente senza vivere da credente!
La vita è un dono e non può essere offeso dalla nostra ignoranza e arroganza. Il buon Dio ogni giorno ci chiama a vivere la vita, a crescere, a seminare il seme della credibilità e della bontà. La vita è la pagina della nostra storia, la storia che scriviamo per crescere e far crescere gli altri con la serietà, garanzia di impegno per ciò che vogliamo per noi e per gli altri.