Home Attualità Sull’impianto sportivo in Villa: i ricordi di Cosimo Pasimeni

Sull’impianto sportivo in Villa: i ricordi di Cosimo Pasimeni

da Cosimo Saracino
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Per quanto riguarda l’impianto sportivo della Villa Comunale mi permetto di offrire alcune notizie sulla sua prima realizzazione. Bisogna risalire a maggio del 1970 in occasione della fase comunale dei Giochi della Gioventù voluti dall’allora Presidente del CONI Giulio Onesti e riservata agli studenti dai 7 ai 17 anni con l’obiettivo di «allargare in modo considerevole la base degli sportivi del nostro Paese e far conoscere la gioia e i vantaggi dello sport a coloro che ancora non lo hanno conosciuto».
A Mesagne parteciparono gli studenti delle due scuole medie che confluirono nelle varie associazioni sportive a cui era stata affidata l’organizzazione (dopo alcuni anni questa passò direttamente alle scuole).
Ma i Giochi della Gioventù, nelle intenzioni degli organizzatori, avevano anche lo scopo di pubblicizzare la pratica dello sport a tutti i livelli utilizzando ove possibile anche altri spazi diversi da quelli attrezzati; nel nostro caso le gare di atletica si svolsero nel campo sportivo di via Sasso.
Bisognava invece trovare un posto, diverso da quello realizzato nel 1964 al campo sportivo, per la pallacanestro e la pallavolo e che fosse aperto ad un consistente numero di spettatori; quindi quale posto migliore della nostra villa comunale? Ma il fondo pur se asfaltato non era uniforme e quindi non adatto.
Da tenere presente che Mesagne disponeva di quel solo impianto sportivo e le scuole, se avevano le proprie palestre (minimamente attrezzate) non erano disponibili per i gruppi o associazioni sportiva; se non ricordo male furono liberalizzate per l’utilizza da parte di terzi con un DPR nel 1975.
Il compianto prof. Antonio Gallo, l’Ins. Antonio Nitti ed io, a nome del comitato organizzatore, chiedemmo all’allora Commissario Prefettizio Dott. Cataldo Leone, che, se non ricordo male, ne era per regolamento anche il Presidente, di realizzare il campo nello spazio vicino alla fontana asfaltando il fondo con bitume a grana fine (era quella, oltre al cemento o mattoni, una tecnica usata per piccoli impianti amatoriali); la nostra proposta fu accettata ed in breve tempo fu realizzato il primo “parquet” per pallacanestro e pallavolo; a disegnare le righe furono gli operai del comune che si interessavano della segnaletica stradale (questi, oltre al lavoro di quella orizzontale, provvedevano anche alla realizzazione dei segnali stradali, alcuni dei quali ci sono ancora; il loro laboratorio si trovava presso l’ex Convento dei Cappuccini).
Fu anche predisposto un piccolo palco per la cerimonia di apertura e chiusura dei giochi; all’inaugurazione fu acceso un tripode e sulle note dell’Inno Nazionale e quello delle Olimpiadi di Roma 1960 un atleta recitò il “giuramento olimpico”.
Quel campetto fu poi utilizzato per la pallavolo dal CSI Santa Maria e per la pallacanestro dalla Libertas, sia per tornei estivi, ma anche per gare a carattere federale, sempre sperando nel bel tempo.
Nella foto: il giuramento olimpico di una delle edizioni.

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