Delirio a due: un piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Eugène Ionesco, con Corrado Nuzzo e Maria di Biase il 9 e 10 febbraio (replica fuori abbonamento) è in scena, ore 21, al teatro comunale di Mesagne per la stagione teatrale organizzata dal Comune di Mesagne, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette di un nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico. E tutto ciò mentre all’esterno della casa infuria una misteriosa guerra civile che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che echeggiano nella via, alle stragi, ai muri e ai soffitti che crollano. La potenza comica ed eversiva di Ionesco arriva in questa pièce a risultati geniali e tragicomici, e la naturalezza surreale con la quale l’autore costruisce dialoghi e situazioni di questo cinico gioco al massacro diventa a poco a poco un formidabile strumento di analisi e critica di una società ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno, addirittura compiaciuta dalla propria grettezza. In scena Corrado Nuzzo e Maria Di Biase prestano a “Delirio a due” la loro naturale bizzarria, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell’oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più la banalità quotidiana, il conformismo, le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé.