L’Amministrazione comunale di Mesagne ha ricevuto nei giorni scorsi una proposta da parte di un cittadino con cui si prospetta la possibilità di effettuare dei test sierologici rapidi sui mesagnesi in vista della fase 2. La necessità di fare uno screening su tutta la popolazione per individuare i soggetti asintomatici sembra essere uno dei punti di partenza per una eventuale apertura. Al netto del fatto che i test rapidi sierologici forniscono solo spunti scientifici senza certezza diagnostica, i risultati ottenuti possono diventare un valido aiuto per individuare i positivi che successivamente verranno certificati con l’analisi del tampone. La nostra città, avendo avuto solo pochi casi in totale e per la maggior parte di questi già in quarantena, è “un terreno vergine su cui si può diffondere il virus”, lo ha dichiarato il sindaco Matarrelli dopo aver avuto un colloquio con il dott. Lopalco. Anche per questo crediamo necessario individuare una forma di ricerca degli asintomatici positivi. I test rapidi, però, hanno un costo che non può essere sostenuto unicamente dai fondi comunali. Per questo Andrea Pacciolla, estensore della proposta al Comune, ha progettato un sistema di contribuzione privatistico e suddiviso a famiglia che può risolvere il problema. A Tricase, comune della provincia di Lecce, si starebbe per dare avvio ad un progetto pilota sui test rapidi su soggetti a rischio esposizione al virus Covid-19 o asintomatici, sulla falsariga della sperimentazione condotta presso l’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari sugli operatori sanitari. Su questi argomenti crediamo si possa instaurare una discussione anche politica tra i vari componenti del Consiglio comunale.
