“Metti una sera a casa di Sandro Mazzola”. Lo scrive il presidente dell’Inter club di mesagne Mario Nacci “perché sono un nostalgico – continua-, sarà perché sono cresciuto con il mito di Mazzola, conservando figurine, cartoline, foto di giornali, ma sentire dalla bocca di Sandro il racconto di aneddoti, vicende, storie che l’hanno visto protagonista sia nella squadra del mago Herrera e sia in Nazionale, non ha eguali. È un’emozione infinita che solo l’interista verace, ma aggiungerei anche lo sportivo italiano, quello legato per intenderci alle radiocronache di Nicolò Carosio ed Enrico Ameri, può capire. In un mondo calcistico bugiardo, dove tutti abusivamente baciano la maglia, Mazzola rientra in quella piccola nicchia di Campioni (Rivera, Riva, Facchetti, Totti, Del Piero, Maldini) che hanno il diritto di baciarla, meritandosi rispetto eterno dei propri tifosi. Caro Sandro, quella filastrocca che molti ricordano e che abbiamo imparato a memoria: ( Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peiro’, Suarez Corso) rimarrà nella mente e nei cuori come segno indelebile di una squadra di Campioni che ci ha fatto sognare”.
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