Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto da il via al percorso che punta a dare vita ad una delle Riserve della biosfera MAB-UNESCO celebri nel mondo: un’area di equilibrio tra tutela della natura ed attività umane che comprende Brindisi, Carovigno, Mesagne e San Vito dei Normanni. Un’opportunità di crescita sostenibile.
E’ stato presentato questa mattina presso il Palazzo della Provincia di Brindisi, il percorso appena avviato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto per l’auspicata candidatura del territorio di riferimento a Riserva della biosfera MAB-UNESCO.
Hanno preso parte all’evento, con delegazioni delle rispettive Amministrazioni, i rappresentanti degli altri enti protagonisti del processo: i sindaci di Brindisi, Giuseppe Marchionna, di Carovigno, Massimo Lanzilotti, di Mesagne, Toni Matarrelli, di San Vito dei Normanni, Silvana Errico.
Al fianco del presidente del Consorzio, Rocky Malatesta, che ha illustrato le ragioni e gli sviluppi del percorso MAB-UNESCO, l’assessore all’Ambiente e ai Parchi della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio, e l’apparato tecnico-scientifico che, con il coordinamento del professore dell’Università di Bari, Nicolò Carnimeo, sta portando avanti i lavori.
L’Unesco è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura che promuove la cooperazione internazionale, la condivisione della conoscenza tra i Paesi membri con l’obiettivo di una reciproca e sempre migliore comprensione.
Per proteggere i contesti naturali di pregio e promuovere l’interazione sostenibile con le comunità di appartenenza ed il loro benessere, l’Unesco ha avviato il programma MAB, “Man And Biosphere”, nell’ambito del quale individua le Riserve della biosfera. Con il termine riserva non si intende un’area protetta, bensì l’insieme di comunità e ricchezze paesaggistiche che si sviluppano sul territorio di riferimento di un’area protetta.
Ogni anno, ciascun Paese può presentare all’Unesco una sola area affinché questa venga nominata Riserva della biosfera: l’obbiettivo di Torre Guaceto e della sua area di riferimento è di diventare la candidata italiana 2025.
“Raggiungere questo obbiettivo – ha commentato il presidente della riserva, Malatesta -, rappresenta un’opportunità per ciascun territorio e ciascuna comunità che, con l’istituzione della Riserva della biosfera, potenziano la propria autonomia e identità attraverso l’avvio di un cammino condiviso per il bene comune fatto di tutela della natura, incremento dell’attrattività del territorio non solo turistica, ma anche etica, ricadute economiche positive”.
La perimetrazione della possibile Riserva della biosfera, elaborata dagli esperti del comitato tecnico scientifico del progetto, rappresentato durante l’evento dalla biologa e docente dell’Università di Napoli, Simonetta Fraschetti, e dall’architetto del Politecnico di Bari, Carlo Angelastro, di concerto con il Ministero dell’Ambiente, è legata all’elemento connettore acqua e al legame culturale che da sempre lega Torre Guaceto ai comuni sopra riportati.
Acqua nutrimento per le comunità sviluppatesi grazie alla pratica agricola, acqua fonte di vita per la natura che, in questo distretto territoriale, assume varie forme da proteggere e valorizzare: canale Reale, lame, zone umide, costa.
Raccolti l’interesse e propositività delle Amministrazioni comunali al progetto, ora, burocrazia a parte, il percorso prenderà forma e sostanza in ogni comunità attraverso incontri pubblici di confronto e progettazione condivisa con gli stakeholders dei territori.
Ecco il calendario degli eventi: 10 aprile, ore 16, Castello Dentice di Frasso, Carovigno, 17 aprile, ore 16, Castello Normanno-Svevo, Mesagne, 19 aprile, ore 16, Palazzo Granafei-Nervegna, Brindisi, 24 aprile, ore 16, Chiostro dei Domenicani, San Vito dei Normanni.