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UFFICIO RECLAMI – Arneo, ci dai acqua o petrolio?

da Cosimo Saracino
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Gentile Redazione, sono un imprenditore agricolo e agrotecnico di Erchie.
Vi scrivo perché conosco la vostra sensibilità per i problemi che versano sul nostro territorio.
Purtroppo io,come tanti altri colleghi, mi sento deluso, umiliato e scoraggiato.
Questa è stata un’annata piena di insidie: piogge abbondanti e repentine tra aprile e giugno che hanno favorito il proliferare della Peronospora nei vigneti, grandine a giugno, colpo di calore a luglio che si vanno ad aggiungere alla bufera nel mercato del vino a causa delle enormi giacenze. Allo stesso modo l’olivicoltura martoriata dalla Xylella.
Noi agricoltori, come in una trincea sul fronte e con la schiena dritta, non abbiamo mai mollato e non intenderemo farlo ma qualcuno si è dimenticato di noi.
Gli aumenti dei costi da sostenere sono esorbitanti. Solo per citarne alcuni: i prodotti fitosanitari, il gasolio agricolo, i contributi INPS e per finire la stangata delle ingiunzioni di pagamento del consorzio di Bonifica Arneo.
Ed è proprio sull’Arneo che vorrei soffermarmi per il momento ponendo alcune domande.
Ma davvero si possono ricevere ingiunzioni di pagamento, con azioni coattive, come fermi amministrativi?
Ma il Consorzio Arneo e la Regione Puglia hanno una coscienza?
Sanno che sui terreni dove stanno morendo gli ulivi secolari non c’è una fonte di reddito da anni ormai?
Conoscono i costi da sostenere per estirpare gli ulivi, macinare la roccia e piantumare ulivi tolleranti alla Xylella?
Sanno che nessuno si è permesso di elargire un contributo per il mancato reddito dall’olivicoltura?
Sanno che ci vuole tempo e denaro di tasca propria per riportare in attività un ettaro di uliveto?
Sanno tutti i costi che un azienda agricola sostiene?
Hanno idea delle varie problematiche di questa particolare annata che ha decimato il raccolto di uva e di altre colture?
Se vogliono la nostra disfatta ci stanno quasi riuscendo, ma fino all’ultima goccia di sudore e all’ultimo centesimo in tasca lotteremo come abbiamo sempre fatto.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, ci chiediamo cosa si stia facendo per l’invaso Pappadai a Monteparano, un’opera da 250 milioni di euro che avrebbe potuto rappresentare una risorsa per il territorio e che, invece,dopo 40 anni è dimenticato dalle istituzioni, nonostante le tante promesse fatte dai vari governatori e sottosegretari .
Per tutti i colleghi che vogliano intraprendere azioni legali sia per quanto riguarda i conguagli Arneo, sia per quanto riguarda le ingiunzioni di pagamento mi possono contattare su facebook.
Grazie alla redazione per avermi dato l’opportunità di esprimere queste problematiche e permettere di raggiungere quanti più interessati possibile.
Cordiali saluti
Flavio Dell’Aquila

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